Home Audio Deluso dall'audio del Tv? È ora di pensare a una soundbar

Deluso dall’audio del Tv? È ora di pensare a una soundbar

Se l’audio del televisore, come spesso accade anche con i modelli più recenti e blasonati, non vi soddisfa, è consigliabile ricorrere a una soundbar. Ecco quali caratteristiche deve avere e come scegliere il modello più adatto, magari prendendo spunto dalla nostra guida all’acquisto.

I televisori LCD e OLED, sia di vecchia che di nuova generazione, puntano ad offrire la migliore qualità video possibile ma presentano spesso gravi carenze sul fronte audio. Schermi e cornici sempre più sottili impediscono infatti il corretto dimensionamento e posizionamento degli altoparlanti. Il risultato è facile da intuire: il suono risulta poco preciso e definito, piatto e incolore, incapace di immergere lo spettatore nella scena di un film o di un documentario come invece può fare lo schermo Full HD o 4K con le sue immagini ad alta e altissima definizione.

Questo squilibrio non è una prerogativa dei televisori più economici ma è presente anche nella fascia media e alta, addirittura nei modelli che supportano gli standard audio multicanale più evoluti come il Dolby Atmos. Per portare la “total immersion” della sala cinematografica anche in salotto esistono diverse soluzioni. La più classica ed efficace è l’impianto Home Cinema multicanale (5.1 o 7.1) a componenti separati. La scelta oculata dei singoli elementi (sintoamplificatore, diffusori e subwoofer) permette di raggiungere prestazioni superlative anche nell’ascolto musicale.

Impianto home theater 5.1 a componenti separati
Impianto Home Theater 5.1 con sintoamplificatore Yamaha e casse Polk Audio

I sistemi Home Cinema 5.1 comportano però anche qualche svantaggio: i costi sono elevati (minimo 800-1000 euro ma si arriva facilmente a 2-3 mila), gli altoparlanti richiedono un posizionamento quasi obbligato e i cablaggi complicano l’installazione.

La seconda soluzione, decisamente più pratica ed economica, è la soundbar, la “barra sonora” con diversi altoparlanti integrati e l’eventuale subwoofer esterno. Niente casse acustiche sparse per il salotto, un solo cavo invece di 6 o 7, massima discrezione e prestazioni adeguate per l’ascolto televisivo.

Due o più altoparlanti per il surround virtuale o reale

La soundbar integra due o più altoparlanti che generano un suono stereo oppure surround, virtuale oppure reale, 2D oppure 3D.

I modelli entry-level impiegano solitamente 2 o 3 altoparlanti per i canali destro, sinistro e centrale (dialoghi), a larga banda oppure a 2 vie con il tweeter separato dedicato ai toni acuti.

speaker integrati nella soundbar
Credit: Sony

Ulteriori altoparlanti permettono di allargare il fronte sonoro generando i canali surround laterali o posteriori (oppure simulandoli) per circondare lo spettatore e catapultarlo al centro della scena. Questi altoparlanti possono essere integrati nella soundbar oppure esterni (e opzionali), collegati sempre in modalità wireless (Bluetooth o Wi-Fi) per evitare il fastidio dei cavi.

Le soundbar più recenti di fascia media e alta supportano anche la tecnologia Dolby Atmos con i suoi effetti sonori a 360° che aggiungono ulteriore realismo durante l’ascolto delle colonne sonore e dei concerti.

Effetti sonori avvolgenti del sistema Dolby Atmos
Credit: Sony

Gli altoparlanti dedicati al Dolby Atmos emettono il suono verticalmente ma gli effetti possono essere anche simulati e generati dagli altoparlanti frontali e laterali grazie a sofisticati processori sonori (DSP).

Quasi tutte le soundbar supportano gli standard surround Dolby Digital, Dolby Digital Plus e DTS Digital Surround (massimo 5.1 canali) disponibili nelle trasmissioni televisive HD DTT e SAT, su DVD, Blu-ray e piattaforme VOD (Prime Video, Netflix, Disney+, ecc.). Altri standard più avanzati come Dolby TrueHD, DTS HD HRA/MA, Dolby Atmos e DTS:X (fino a 7.1 canali) sono invece riservati ai modelli più costosi, quelli che consigliamo a chi ama guardare sul proprio Tv LCD o OLED da 55-65 pollici film e serie Tv su Blu-ray e VOD con una qualità audio e video simile a quella della sala cinematografica.

Disposizione degli speaker in una soundbar
Credit: LG

Con o senza subwoofer esterno

Il subwoofer esterno fornito di serie (o come opzione) su molte soundbar ha il compito di estendere la gamma sonora verso il basso per un maggiore coinvolgimento nei film d’azione e nei concerti.

Subwoofer wireless
Credit: Samsung

Di norma il sub esterno non richiede un cablaggio dedicato perché la trasmissione del segnale è wireless. Va comunque collegato a una presa di corrente e può essere posizionato ovunque nella stanza, anche in un angolo.

Alcune soundbar sprovviste di sub esterno garantiscono comunque una buona risposta sui bassi grazie alla presenza di un woofer interno o di un condotto acustico che esalta i toni bassi generati dagli altri speaker (sistema Bass Reflex).

soundbar con sistema Bass Reflex
Credit: Yamaha

Musica in streaming grazie a Bluetooth e Wi-Fi

Quasi tutte le soundbar supportano la connettività Bluetooth per ascoltare la musica da smartphone e tablet. Questa funzione è molto comoda anche con i TV con Bluetooth perché evita di collegare il cavo HDMI oppure ottico (Toslink S/PDIF) quando si vuole ascoltare l’audio dei programmi televisivi seppur rinunciando agli effetti surround multicanale.

Connessione Bluetooth tra soundbar e smartphone
Credit: Samsung

Le soundbar più avanzate offrono anche la connettività Wi-Fi per l’accesso ai servizi audio on demand come Tidal, Spotify e Apple Music, sia diretto che tramite app per smartphone e tablet. Sempre grazie al Wi-Fi è possibile ascoltare i contenuti musicali in formato MP3 e FLAC condivisi nella rete LAN da PC, NAS, smartphone (Chromecast, AirPlay, ecc.) e altri dispositivi, ma anche creare un sistema MultiRoom per ascoltare la musica preferita nelle varie stanze di casa scegliendo, di volta in volta, quale sorgente ascoltare nella singola stanza.

Connettività HDMI e Toslink

Sul retro delle soundbar troviamo sempre almeno una presa HDMI per il collegamento al Tv e un plug ottico S/PDIF Toslink. La HDMI OUT serve principalmente a trasferire il segnale audio dal Tv alla soundbar grazie alla funzione ARC/eARC (Audio Return Channel “normale” o “avanzato”) presente ormai su tutti i Tv. La Toslink funge da collegamento alternativo alla HDMI per tutti quegli apparecchi come i DVD sprovvisti di connessioni HDMI. L’eventuale seconda o terza presa HDMI (IN) permette invece di collegare una o più sorgenti AV supplementari come il decoder Sky Q o tivùsat, un lettore Blu-ray oppure DVD, un box Android TV, ecc.

Tipiche connessioni audio/video di una soundbar
Credit: LG

Se possedete un Tv 4K di fascia alta per vedere contenuti Ultra HD HDR10+/Dolby Vision con codec audio lossless avanzati (come Dolby TrueHD, Atmos, DTS MA/HRA/:X) è necessario che la HDMI OUT della soundbar supporti la versione 2.1, l’unica compatibile eARC. La precedente 2.0 e la vecchia 1.4 supportano infatti solo l’ARC “normale” e quindi unicamente l’audio stereo e surround compresso (codec Dolby Digital e DTS 5.1).

In alcune soundbar troviamo anche la porta USB, utilizzata per l’aggiornamento del firmware ma spesso anche per l’ascolto dei file musicali MP3, WAV e FLAC salvati su chiavetta o hard disk, e l’ingresso minijack per quelle apparecchiature che offrono in uscita solamente l’audio analogico.

Appoggiata sotto il Tv oppure appesa a parete

La forma sottile e allungata delle soundbar è stata concepita per poterla posizionare sotto il Tv, semplificare il cablaggio e ottimizzare la resa acustica perché suoni e voci devono provenire direttamente dallo schermo.

Soundbar posizionata ai piedi del Tv
Credit: Samsung

Per ragioni pratiche ed estetiche, la larghezza della soundbar non dovrebbe superare quella del Tv, considerando anche l’ingombro dei piedini (regolabili su alcuni Tv) o del piedistallo centrale. Se il vostro televisore è fissato al muro è obbligatorio scegliere una soundbar con supporto a parete integrato oppure opzionale (staffa).

Soundbar fissata a parete sotto il Tv
Credit: Yamaha

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