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Le dodici migliori serie storiche di sempre

Le serie tv storiche piacciono a molti, se non a tutti. Piacciono a quelli che sanno di storia, a quelli che non ne sanno affatto ma uniscono l’utile al dilettevole colmando qualche atavica lacuna e a chi sogna di vivere in un’altra dimensione temporale immedesimandosi per qualche ora nelle bellissime storie in costume. E piacciono persino agli storici e divulgatori di professione, come ha confessato Alessandro Barbero.

L’enorme successo riscosso da un titolo come The Crown è la cartina di tornasole di un fenomeno seriale che abbraccia ormai tutte le epoche e civiltà, da quelle più antiche agli scenari contemporanei, permettendo allo spettatore di tuffarsi letteralmente in molteplici contesti storici e culturali e invogliando autori e produttori a mettere in cantiere sempre nuove serie, sequel e remake per un vastissimo pubblico di appassionati del genere.

Incarna, tra l’altro, il prototipo delle serie dedicate alle grandi dinastie, che intrigano proprio perché coinvolgono più generazioni di sudditi e teste coronate e moltiplicano intrecci e possibili sviluppi della trama.

Ricerca filologica, cura delle ambientazioni, consulenze prestigiose, robuste sceneggiature, cast internazionali, budget milionari: l’insieme di queste condizioni contribuisce in modo determinante all’effetto wo delle serie più acclamate, che superano brillantemente la prova delle prime due stagioni, il minimo sindacale (salvo lodevoli eccezioni) per dire che un titolo resterà nella memoria della gente e in quella delle piattaforme, molto capace ma soggetta a periodici repulisti.

Il campionario delle situazioni e dei contesti che fanno da sfondo a queste serie è quanto mai vasto, come si evince anche dalla selezione che presentiamo in queste pagine: non tanto una classifica ma una rosa di proposte in grado di soddisfare diversi palati, con un occhio di riguardo per il patrimonio artistico e culturale italiano.

In questo viaggio si può partire dall’antichità, ben rappresentata da serie come Spartacus e Britannia, per affrontare la storia e le leggende medievali in Vikings o The Last Kingdom. E dopo una full immersion nel Rinascimento italiano con I Medici o I Borgia,  ecco all’orizzonte le gangster story di Boardwalk Empire, il western rivisitato di Deadwood, gli arrembaggi dei pirati in Black Sails o il fronte europeo della Seconda guerra mondiale in Band of Brothers.

Band of brothers – Fratelli al fronte

Anno di inizio: 2001

Stagioni: 1

Piattaforme: Sky, Now TV

Solo dieci puntate ma un enorme potenziale per la miniserie prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks, che segue le orme dell’omonimo saggio storico di Stephen Ambrose, autore anche di D-Day (da cui è stato tratto Salvate il soldato Ryan). Il racconto, di grande impatto e coinvolgimento, segue le vicende umane e le missioni militari dei parà della compagnia Easy, tutti volontari, dai campi di addestramento in Georgia all’impegno militare sul fronte europeo della II Guerra mondiale. Tra i plus della serie – che ha il suo ideale sequel in The Pacific, l’altra miniserie di Spielberg-Hanks incentrata sugli eventi bellici sul fronte del Pacifico –, la presenza di attori del calibro di Michael Fassbender, James McAvoy, Tom Hardy e Damian Lewis.

Black Sails

Anno di inizio: 2014

Stagioni: 4

Piattaforme: TimVision, Netflix

Ambientata nel Settecento, età d’oro della pirateria, la serie a stelle e strisce segue l’avventurosa navigazione della nave Walrus e del suo equipaggio, guidati dal capitano James Flint, l’indiscusso leader di Nassau, sulle tracce di un galeone spagnolo, l’Urca de Lima, e del suo inestimabile carico d’oro, proveniente dalla flotta delle Indie Occidentali. I protagonisti, ispirati ai personaggi dell’Isola del Tesoro di Stevenson, di cui Black Sails è in sostanza un prequel, hanno tutte le carte in regola per rappresentare il vivido affresco di un fenomeno esecrabile ma non privo di aspetti affascinanti, legati soprattutto al desiderio di libertà, indipendenza ed emancipazione dei pirati “storici”, tra cui militano anche alcune indomite figure femminili.

Boardwalk Empire – L’impero del crimine

Anno di inizio: 2010

Stagioni: 5

Piattaforme: Now TV, Microsoft Store

Ambientata ad Atlantic City (con il suo lungomare riscostruito sul set di Brooklyn) nel periodo del proibizionismo, la serie americana aperta da un pilot firmato Martin Scorsese, mescola realtà storica e fiction. Si ispira alle gesta di Enoch “Nucky” Thompson (interpretato magistralmente da Steve Buscemi), politico corrotto legato a doppio filo con la mafia, che si arricchisce con la vendita sottobanco degli alcolici di contrabbando. Tra i motivi di interesse della lunga serie ideata da  Terence Winter, lo sceneggiatore de I Soprano, la presenza di figure di gangster realmente esistiti come il giovane Al Capone e i boss italo-americani Big Jim Colosimo, Johnny Torrio e Lucky Luciano. Acclamata dal pubblico, Boardwalk Empire ha collezionato 20 Emmy Awards su un totale di 57 nomination.

I Borgia

Anno di inizio: 2011

Stagioni: 3

Piattaforme: Sky, Now TV

La serie televisiva, frutto di una coproduzione internazionale franco-tedesca, narra le vicende della potente famiglia italiana, in azione nella Roma papalina a cavallo tra XV e XVI secolo. Nella prima stagione assistiamo alle intrighi di palazzo per favorire l’ascesa al soglio pontificio di Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI, nonché amante della giovanissima Giulia Farnese. Sullo sfondo, i progetti per “sistemare” i quattro figli illegittimi Lucrezia, Cesare, Giovanni e Goffredo avuti da una precedente unione. Girata con cura cinematografica, la serie ha, tra i motivi di richiamo, il fatto di essere lo specchio fedele di una società fortemente condizionata dalla corruzione e dalle lotte per la conquista del potere tra famiglie rivali.

Britannia

Anno di inizio: 2018

Stagioni: 3

Piattaforme: Now TV, Sky

La serie angloamericana, coprodotta da Amazon e Sky, prende le mosse nel 43 d.C., quando l’esercito romano riconquista il cuore celtico della Britannia, lontana provincia dell’impero, governata da un manipolo di druidi (sacerdoti) e donne guerriere. E’ passato un secolo dal tentativo fallito di Giulio Cesare e la guerra si trasforma ben presto in uno scontro di civiltà.  Girata fra i boschi della Repubblica Ceca e le coste del Galles, la serie, caratterizzata da molti riferimenti a Games of Thrones, parte da documentati fatti storici arricchendosi via via di elementi fantasy. Alle scene cruente degli scontri militari o dei riti orgiastici attribuiti alla cultura celtica, si alternano sequenze in cui a prevalere sono la tattica e l’indagine psicologica.

Deadwood

Anno di inizio: 2004

Stagioni: 3

Piattaforme: Now TV

Appartiene al genere western, ambientato nella seconda metà del XIX secolo nell’Ovest degli Stati Uniti e molto popolare in Italia grazie al filone autoctono dei cosiddetti “spaghetti-western” anni ’60-70, la saga di Deadwood, 11 nomination e tre vittorie agli Emmy Awards. Il titolo evoca una città borderline, zona franca per fuorilegge, pistoleri e prostitute, nella migliore tradizione dei saloon. Scene e costumi impeccabili, grande realismo, mix sapiente di personaggi storici (il generale Custer è stato appena sconfitto a Little Big Horne) e d’invenzione, e l’ottima caratterizzazione di tutti i personaggi, anche quelli minori, ne fanno una serie di culto, per nulla patinata, interrotta purtroppo dopo tre, memorabili stagioni. Da riscoprire.

The Last Kingdom

Anno di inizio: 2015

Stagioni: 4

Piattaforme: Netflix

La spettacolare serie televisiva britannica accontenta gli appassionati di storia medievale mettendo al centro del racconto le storie dei re sassoni celebrate dai romanzi di Bernard Cornwell. E’ ambientata alla fine del IX secolo, quando l’Inghilterra era divisa in sette regni autonomi, i cui territori erano costantemente minacciati dall’espansionismo dei bellicosi vichinghi danesi. Ultimo baluardo dell’indipendenza è il regno di Wessex, governato da Alfredo il Grande. Da qui proviene il giovane Uthred (il protagonista, interpretato da Alexander Dreymon), rapito alla morte del padre e allevato dai vikinghi come uno di loro. Divenuto adulto dovrà fare i conti con la sua doppia identità cercando di stabilire un ponte con la sua terra d’origine.

I Medici

Anno di inizio: 2016

Stagioni: 3

Piattaforme: Prime Video

La serie anglo-italiana narra con un cast internazionale (che comprende Dustin Hoffman nei panni di Giovanni de’ Medici, Richard Madden in quelli di Cosimo, protagonista della prima stagione, e Stuart Martin, Lorenzo il Magnifico, star della seconda) la saga familiare dei signori di Firenze, cuore del Rinascimento. Girata tra Toscana e Lazio, la serie ha impegnato in otto settimane di riprese 5000 comparse, 400 cavalli, 119 attori e una crew di 500 persone. Una cura particolare è stata dedicata ai costumi, 7000 abiti di scena realizzati dalla sartoria Tirelli. Visti ovunque nel mondo, I Medici hanno portato per la prima volta una troupe all’interno di edifici come Palazzo Vecchio, la Basilica di San Lorenzo, il Bargello, il Battistero e il Duomo di Firenze.

Spartacus

Anno di inizio: 2010

Stagioni: 4

Piattaforme: TimVision, Netflix, Now TV, Sky

La serie americana racconta le gesta di Spartaco, il leggendario guerriero trace assoggettato dalle legioni romane e trasformato suo malgrado in gladiatore, destinato a dare spettacolo nell’Anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere e a mettersi successivamente a capo della rivolta contro la Repubblica. Interpretata inizialmente dall’attore australiano Andy Whitfield (costretto al ritiro da un male incurabile dopo la prima stagione, Spartacus: Blood and Sand), poi sostituito da Liam McIntyre, la fiction televisiva ha subito agli esordi qualche censura per via delle scene molto crude di sesso e di violenza sparse un po’ ovunque, che figurano tuttavia tra i motivi del suo largo successo. Per chi regge lo splatter senza esserne turbato.

The Crown

Anno di inizio: 2017

Stagioni: 4

Piattaforme: Netflix

La serie evento anglo-americana dedicata al lunghissimo Regno di Elisabetta II è senza dubbio la fiction più interessante fra quelle che hanno come protagonista la regina d’Inghilterra e l’istituzione millenaria che rappresenta. E anche la più discussa in patria e a Buckingham Palace per la luce non proprio benevola che getta su una casa reale fra le più popolari e chiacchierate per i numerosi scandali che è riuscita a collezionare negli ultimi decenni. Il ritratto di Queen Elizabeth, interpretata nelle prime stagioni, in due diverse età della vita, da Claire Foy e Olivia Colman, è quello di una donna intelligente ma anaffettiva, prigioniera di un ruolo anacronistico e matrigna nei confronti dei suoi stessi congiunti. Da vedere assolutamente.

Versailles

Anno di inizio: 2015

Stagioni: 3

Piattaforme: Netflix, RaiPlay

La storia della magnifica reggia di Versailles, alle porte di Parigi, si intreccia con l’irresistibile ascesa di Luigi XIV, il Re Sole. È il 1667 quando il ventottenne sovrano, figlio di Anna d’Austria, decide di lasciare la capitale per sottrarsi alle rivolte antimonarchiche della Fronda. Per tenere legata a sé la corte lancia l’impresa della costruzione di una reggia di enormi dimensioni e costi spropositati, fonte a sua volta di polemiche, intrighi, cospirazioni. Nonostante i molti dubbi sulla sua attendibilità storica, la serie franco-canadese ha riscosso grande successo, anche fra i giovani, grazie alla forza della sceneggiatura e al livello del cast internazionale, che annovera tra gli altri George Blagden (Luigi XIV) e Alexander Vlahos (suo fratello, il Duca di Orleans).

Vikings

Anno di inizio: 2013

Stagioni: 6

Piattaforme: Netflix, TimVision, Prime Video

Ambientata tra i paesi scandinavi e le isole britanniche e trasmessa inizialmente da History Channel, la serie narra le gesta del leggendario cacciatore e guerriero vichingo Ragnar Lodbrok, che regnò, pare, su Svezia e Danimarca nel IX secolo d.C. Portato dalla sua indole ambiziosa a cercare sempre nuove terre da depredare, divenne il primo della sua gente a navigare verso Occidente avventurandosi nel Mare del Nord alla guida di un nuovo tipo di imbarcazione, più lunga e veloce di tutte le altre. Tra i motivi di interesse della serie, interpretata nel ruolo protagonista dall’attore e modello australiano Travis Fimmel, la lucida rappresentazione di una realtà in cui i buoni non sono sempre buoni e i cattivi non sono esclusivamente cattivi.

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