Lo slot dei 16° Est è attualmente occupato da un solo satellite, l’Eutelsat 16 A. Dopo i 13° Est, e assieme ai 7° Est e ai 9° Est, rappresenta uno degli slot più importanti per l’operatore satellitare europeo perché veicola gran parte dei canali radiotelevisivi e bouquet pay-tv dell’Europa centrale e soprattutto orientale in lingua albanese, serba, croata, bosniaca, slovena, rumena, ceca, slovacca e bulgara.
L’audience internazionale di questi canali è particolarmente elevata grazie all’ampia copertura dei tre spot europei: dalla Groenlandia alle isole Svalbard, dalla Russia alla Mongolia, dalla Cina occidentale al Pakistan, dall’Arabia Saudita alle isole Canarie. Altri due spot sono invece dedicati al mercato radiotelevisivo dei Paesi dell’Africa centrale, dalla Mauritania al Madagascar.
Il percorso di “regionalizzazione” degli spot europei è stato avviato e compiuto solo negli ultimi 10-15 anni: ai suoi esordi, alla fine degli anni ’80, lo slot dei 16° Est ospitava infatti canali provenienti da vari Paesi, anche italiani, e moltissimi feed di servizio.
Un percorso evolutivo accidentato
La storia di questa posizione orbitale è stata costellata da diversi incidenti di percorso. Il primo satellite a fare la sua apparizione è stato il “mitico” Eutelsat I-F1, lanciato nel 1983 a 13° Est e poi trasferito a 16° Est nel 1988 in attesa dell’arrivo del nuovo Eutelsat II-F3 dotato di 16 transponder (oltre a 8 di riserva) e attivo dal 1991 al 2004.
Le nostre tabelle dell’epoca, ovviamente rigorosamente analogiche, segnalavano la presenza dei canali RTM Marocco, HRT Hrvatska TV, ART (Arab Radio & Television), Nile Tv, ERTU, Euro7/TV Plus, Telepace, TV Shqiptar, TV Erotica, Duna TV, Canal+ Polska, TV7 Tunisia, Algerian TV, Reuters TV. Con il passaggio al digitale arrivarono anche le italiane TMC/TMC2, Magic TV e SNAI TV, la versione olandese di Fox Kids Nederland, la portoghese SIC TV e la polacca TVN.
Il 5 ottobre 1998, un vettore Ariane 4 lanciò nello spazio il satellite Eutelsat W2 per affiancare e poi sostituire il II-F3. La sua missione proseguì fino al 27 gennaio 2010 quando un grave guasto tecnico costrinse Eutelsat a spostare a 16° Est altri due satelliti già in orbita (W2M e SESAT 1) e a posizionare il W2 in un orbita “cimitero” a oltre 300 km al di sopra dell’orbita geostazionaria.
In realtà il W2M era già il candidato scelto per affiancare e sostituire il W2 nel corso del 2009 ma un guasto ai sistemi di potenza verificatosi durante il trasferimento dall’orbita di test a quella operativa aveva convinto gli ingegneri di Eutelsat a non utilizzarlo come componente ufficiale della flotta per via delle sue ridotte capacità operative.
Nonostante questo “handicap”, l’operatore satellitare fu costretto a richiamare in servizio il W2M affiancandolo all’Eurobird 16 (ex Hotbird 4, Atlantic Bird 4, Nilesat 103) che si trovava a 7° Ovest e al SESAT 1 (Siberia – Europe SATellite) che invece presidiava lo slot dei 36° Est e che venne ribattezzato successivamente Eutelsat 16C.
Il lancio del nuovo satellite W3B, fissato alla fine del 2010 per sostituire il W2 e il W2M e affiancare il SESAT 1 e l’Eurobird 16, fu un totale insuccesso a causa della perdita di propellente durante la messa in orbita. Eutelsat corse subito ai ripari ordinando il suo sostituto (W3C) che fu lanciato un anno più tardi e successivamente rinominato Eutelsat 16A. Per diversi anni lo slot dei 16° Est fu quindi occupato dai satelliti Eutelsat 16A e 16C fino a quando quest’ultimo, lo scorso febbraio, ha terminato la propria missione dopo ben 17 anni di onorata carriera.
Cinque spotbeam di cui tre “paneuropei”
I 53 transponder complessivi di Eutelsat 16 A in banda Ku sono associati a quattro footprint di cui due riservati al continente europeo (Europe A e B) ma che si estendono anche ai territori vicini (Russia, Africa del nord, Medioriente) e altrettanti (Sub-Saharan Africa e South-East Africa) che illuminano l’Africa centrale.
È presente anche un terzo spot europeo (Europe C) che viene però utilizzato solo per le trasmissioni radiotelevisive e i servizi dati in banda Ka (20-30 GHz) con copertura limitata alle regioni del Centro, Sud ed Est Europa (con esclusione di parte della Spagna, del Regno Unito, della Scandinavia e del Portogallo).
Lo spot Europe A viene principalmente utilizzato per i feed di servizio mentre l’Europe B per i canali radiotelevisivi free e pay destinati agli utenti finali, a società, aziende o operatori media per la ritrasmissione dei segnali. Il primo è molto più ampio e ha una potenza al centro del fascio leggermente inferiore rispetto al secondo (49 contro 50 dBw).
La differenza è però avvertibile solo nelle zone più esterne e non nei Paesi del centro-sud Europa come l’Italia dove, teoricamente, sono sufficienti parabole da 60 cm di diametro. Solo in alcune regioni come la Sicilia e la Sardegna meridionale è necessario aumentare il diametro di 5-10 cm. Le tradizionali parabole da 80 cm sono quindi le più indicate tenendo conto delle attenuazioni introdotte dai fenomeni atmosferici, dal cablaggio e dagli altri componenti dell’impianto satellitare.
Spostandoci al di fuori dell’Europa, il diametro minimo supera i 100 cm (nord Africa, Medioriente, isole Canarie, Islanda, Russia, Kazakistan, Iran, Arabia Saudita, Kazakistan) ma può arrivare anche oltre i 2 metri in alcune zone specifiche.
Lo spotbeam Sub-Saharan Africa si spinge da Ovest a Est coprendo gran parte dei Paesi del centro Africa come Mauritania, Mali, Guinea, Burkina Faso, Ghana, Niger, Nigeria, Ciad, Sud Sudan, Congo, Kenya, Tanzania, Mozambico e Madagascar. La potenza EIRP varia tra i 50 dBW (Ovest e centro) e i 46 dBW (Est).
Lo spotbeam South-East Africa si concentra invece sul Madagascar e le vicine isole dell’Oceano Indiano (50-52 dBW) illuminando anche Mozambico, Zimbabwe, Swaziland, Malawi e alcuni territori di Zambia, Botswana, Tanzania e Sudafrica (da 50 a 40 dBW).
Entrambi gli spot non sono ovviamente visibili in Italia nemmeno con parabole “giganti”.
Da singolo a doppio feed
Dal momento che l’Eutelsat 16 A si trova praticamente a “metà strada” tra l’Eutelsat Hotbird (13° Est) e gli Astra 1KR-1L-1M-1N (19,2° Est), chi già possiede una parabola da 80-100 cm mono feed oppure dual feed puntata a 13° Est e/o 19,2° Est può aggiungere il secondo o terzo feed sostituendo il supporto dell’LNB ma non la parabola.
L’operazione è abbastanza semplice anche se, in alcuni casi, richiede un po’ di manualità, pazienza e i componenti “giusti”. Nel caso di una parabola mono feed da 80 cm puntata a 13° Est o 19,2° Est, la soluzione più semplice e rapida è la sostituzione dell’LNB singolo con uno monoblocco, scegliendo tra quei modelli che supportano gli slot orbitali distanti tra loro 3° (la differenza tra gli slot è sempre di 3° indipendentemente se la parabola punti Hotbird o Astra 19,2° Est) e dotati di una, due o quattro uscite gemelle e indipendenti.
Questa soluzione non richiede la sostituzione o l’adattamento del porta feed né l’aggiunta di uno switch DiSEqC 1.0 esterno in quanto già integrato nel monoblocco. L’altra soluzione è aggiungere un LNB a quello già esistente e uno switch DiSEqC. Dal momento che i supporti dual feed opzionali e fissi previsti da alcune aziende produttrici di parabole (come Emme Esse per la Super HD e Fracarro per la Penta) supportano solo i satelliti distanti 6°, bisognerà necessariamente ricorrere a quelli universali compatibili con la propria antenna.
I supporti dual e multi feed universali sono pratici ed economici ma la messa a punto dell’LNB potrebbe richiedere tempo, esperienza e il prezioso supporto di uno strumento di misura. Altro elemento da tenere presente solo le dimensioni degli LNB utilizzati. Coprire una distanza di soli 3° significa posizionare i due LNB praticamente attaccati tra loro, operazione difficile se non impossibile qualora l’LNB preesistente non appartenga alla categoria degli “ultra-slim”. La lista della spesa potrebbe quindi allungarsi e il costo complessivo superare quello della soluzione Monoblocco.
…e da doppio a triplo feed
Chi invece possiede già una parabola Dual Feed ma da 6° (13+19,2° Est) e vorrebbe aggiungere un terzo feed per i 16° Est ha a disposizione varie soluzioni. La più pratica e immediata, anche in questo caso, si basa sugli LNB Monoblocco “triple feed” come l’Inverto IDLM-SINM20-TRPMN-8PP (www.dueemme.com/catalogo/11.18.html). Si tratta di un convertitore ottimizzato per le parabole da 85-90 cm con collo da 40-60 mm e sostituisce in tutto e per tutto tre LNB distinti puntati su altrettanti slot orbitali distanti tra loro 3° e lo switch DiSEqC 1.0.
L’alternativa, come già visto nel progetto di upgrade da singolo a doppio feed, è quella di installare un supporto regolabile universale, aggiungere un terzo LNB ultra-slim (o sostituirli tutti se troppo “cicciotti”) e uno switch DiSEqC 1.0 a 4 ingressi (il quarto, inutilizzato, dovrà essere “terminato” con una resistenza da 75 ohm inserita in un tappo F).
In questo caso, però, sarebbe meglio utilizzare una parabola da 100 cm, più direttiva e quindi più capace di discriminare i segnali provenienti da slot molto vicini tra loro, soprattutto quelli ad alta potenza trasmessi da Astra e Hotbird.
Questa soluzione è inoltre l’unica possibile qualora siano richieste almeno 2 o 4 uscite gemelle e indipendenti: gli LNB Twin e Quad ultra-slim si trovano facilmente in tutti i negozi mentre gli LNB Monoblocco con tre feed a 3° ci risulta siano disponibili unicamente con una sola uscita.
DigitAlb, Tring e altre pay-tv balcaniche
I due spot europei in banda Ku dell’Eutelsat 16 A ospitano circa 900 canali radiotelevisivi (90 dei quali in HD) tra cui alcune decine di feed e canali di servizio, tutti visibili in oltre 12 milioni di case in tutta Europa che puntano la loro parabola (anche) a 16° Est. In queste abitazioni vivono perlopiù i cittadini delle nazioni balcaniche (Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro, Kosovo, Macedonia, Albania, Romania, ecc.) ma anche le folte comunità di immigrati che si trovano all’estero e vogliono tenersi in contatto con la cultura e le tradizioni del proprio paese di origine. La maggior parte dei canali tematici e generalisti è accessibile, in chiaro o a pagamento, attraverso i bouquet DigitAlb, Total TV, Max TV, Tring, Antik Sat e Orange Slovensko.
DigitAlb grazie alla doppia trasmissione (terrestre e satellite) e agli oltre 70 canali televisivi. Tra questi figura SuperSport che propone anche gli incontri della Serie A TIM grazie all’acquisizione dei diritti esclusivi per l’Albania.
Tring Digital è un’altra pay-tv albanese, nata nel 2008 e con una trentina di canali televisivi principalmente tematici come Tring Super (cinema), Tring Max (film d’azione, thriller, fantascienza, horror), Tring Comedy (film d’avventura e animazione, commedie, ecc.), Tring Life (film per tutta la famiglia, drammatici, ecc.), Tring World e Planet (documentari), Tring Shqip (contenuti vari di produzione interna), Tring Sport e News (con copertura della Champions League), Tring Tring (bambini). Troviamo anche diversi canali internazionali come MTV, VH1, Disney Channel e Fox Life.
Total TV è una piattaforma televisiva satellitare serba con oltre 80 canali televisivi tra cui RTS 1 e 2, N1 SRB HD, B1 BiH, N1 HDR, Grand TV, K-CN 2 Music e 3 Svet Plus, CMC, Palma Plus, Al Jazeera Balkans, Prva, Prva Plus, Prva World, Pikaboo, RTRS Plus. Il pacchetto comprende anche i canali Arena Sport (tvarenasport.com) che offrono un’ampia copertura dei campionati di calcio inglese, francese, tedesco, italiano, dell’Europa League e della Champions League. Total TV è disponibile anche in Slovenia, Montenegro, Bosnia e Erzegovina, Croazia, Macedonia e nel resto d’Europa (Italia inclusa) con un’offerta “personalizzata” che tiene conto del target e dei diritti televisivi acquisiti.
Max TV è la piattaforma televisiva dell’operatore tlc croato Hrvatski Telekom che ripropone buona parte dei canali già visti su altre pay-tv (come Arena Sport e Sport Klub) e le versioni “geolocalizzate” dei più prestigiosi canali internazionali come VH1, MTV, E! Europe, History, Nickelodeon, AXN, CNN International, Disney Channel, Fox Movies, HBO, Cinemax e Discovery Channel.
Sull’Eutelsat 16A troviamo anche la versione “export” del primo canale privato portoghese SIC (Sociedade Independente de Comunicação – http://sic.sapo.pt – atendimento@sic.pt). Si chiama SIC Internacional e trasmette a pagamento il meglio della programmazione generalista e tematica degli altri canali del gruppo (SIC, SIC Notícias, SIC Mulher, SIC Radical, ecc.) come news, programmi di intrattenimento, talkshow, serie tv, telenovela e sport (come la Primeira Liga di calcio).
Alcuni di questi bouquet possono essere ricevuti anche in Italia con abbonamenti ufficiali distribuiti dall’azienda toscana Due Emme Antenne (www.dueemme.com – Tel. 057193157) e dalla bresciana Olinisat (Tel. 0309923076).
Canali pubblici anche in chiaro e qualche chicca interessante
Lo slot dei 16° Est accoglie anche diversi canali generalisti e tematici trasmessi dai broadcaster pubblici HRT (Croazia), TV Slovenija, RTSH (Albania), TVCG (Montenegro) e TVR (Romania). Sono quasi sempre visibili in chiaro ma non mancano alcuni canali come HRT 2 e 3 che risultano codificati in quanto inseriti in uno o più dei bouquet appena visti.
L’offerta televisiva commerciale gratuita di Eutelsat 16 A è un po’ limitata (anche nei generi – musica, news e poco altro) ma riguarda un po’ tutte le lingue balcaniche: si va dagli albanesi RTK 1, Top News, BCTV Europe, TV21 Macedonia, Zico TV e Kanali 7 ai serbi BN Music HD, Yu Planet, RTRS Plus, TV Duga+, K CN 1, K CN Music 2, K CN Svet +3 e DM Sat e TVCG Sat; dai bosniaci OBN, Hayat Folk, Hayat Music e OTV Valentino ai rumeni TVR International, TVR Cluj, TVR Craiova, TVR Lasi, TVR Timisoara, TVR Targu-Mures, Pro TV International, Neptun TV, Realitatea TV, Realitatea Plus, Favorit TV e Alfa Omega TV.
Da segnalare poi la rete montenegrina TVCG Sat, la slovena Nova 24 TV, la croata Posavina TV, i bulgari The Voice TV e Magic TV, la ceca CT24, le slovacche TA3 e TV Lux, la versione serba del canale internazionale per bambini Minimax e i canali di servizio italiani Unire (ippica – criptati) e SNAI (scommesse – in chiaro e criptati).
Potenza e diametro parabola
La tabella mostra la corrispondenza tra la potenza di irradiazione al suolo (EIRP – Effective Isotropic Radiated Power – dBW) riportata nei footprint ufficiali e il diametro minimo della parabola (in centimetri) che assicura ottime probabilità di ricezione dei segnali satellitari con un impianto Mono Feed o motorizzato.
Per quelli dual e multi feed potrebbe essere necessario aumentare il diametro di 10-20 cm. I dati riportati sono stati calcolati prendendo come riferimento convertitori LNB con figura di rumore (NF) di 0,4/0,5 dB, antenne paraboliche con guadagno “standard” e un cablaggio di poche decine di metri.
LNB con figura di rumore più bassa (es.: 0,1/0,2 dB) e parabole più performanti possono permette di “guadagnare” qualche centimetro, cioè consentire l’utilizzo di parabole più piccole, mentre cablaggi più lunghi incrementano l’attenuazione del segnale (ricordiamo che il valore misurato alla presa utente deve essere superiore ai 47 dBµV) e necessitano quindi di parabole leggermente più grandi.
È bene anche considerare un margine di sicurezza di 10-20 cm per evitare perdite di segnale durante un temporale.
Potenza EIRP (dBW) | Diametro minimo parabola (cm) |
> 55 | 40 |
54 | 45 |
53 | 50 |
52 | 50 |
51 | 55 |
50 | 60 |
49 | 65 |
48 | 70 |
47 | 75 |
46 | 80 |
45 | 90 |
44 | 100 |
43 | 120 |
42 | 140 |
41 | 160 |
40 | 180 |
39 | 200 |
38 | 220 |
37 | 250 |
36 | 280 |
35 | 300 |
Schede tecniche dei satelliti Hotbird
Costruito da Thales Alenia Space sulla piattaforma Spacebus 4000, l’Eutelsat 16 A (ex W3C) è stato lanciato in orbita il 7 ottobre 2011 da un razzo cinese Long March 3B in partenza dallo Xichang Satellite Launch Center. Il peso al decollo era di 5,4 tonnellate mentre le sue dimensioni, esclusi i pannelli solari completamente dispiegati che raggiungono i 34 metri di lunghezza, sono di 5,8×2×2,2 metri.
È dotato di 56 transponder (53 in banda Ku e 3 in banda Ka) configurabili con quattro diverse larghezze di banda (36, 54, 72 e 108 MHz) e può generare una potenza elettrica complessiva di 12 kW.
Gli spotbeam disponibili sono 5: due in banda Ku con copertura europea (Europe A e B), due sempre in banda Ku con copertura dell’Africa centrale (Sub-Saharan Africa e South-East Africa) e uno con copertura parziale del continente Europeo utilizzato per le trasmissioni in banda Ka (Europe C). La vita utile stimata è di 15 anni.