Tutti, chi più chi meno, dall’infanzia all’età adulta, siamo stati spettatori dei cartoni animati e di quella loro declinazione prettamente televisiva che sono le serie animate. E una gran parte di noi sono stati anche avidi lettori di fumetti, da quelli autoctoni ai popolarissimi “manga” giapponesi, spesso alla base dei prodotti audiovisivi di animazione destinati al cinema e alla tv.
Ecco perché, a livello familiare, esiste una sorta di patto fra generazioni che mette d’accordo giovanissimi e anziani (meno benevoli nei confronti dei videogiochi) su un minimo garantito di contenuti animati da condividere sugli schermi nelle ore di punta. Sempre che la loro fruizione non si trasformi in area di parcheggio permanente per bambini confinati in casa dal lockdown…
Lungometraggi a parte, la facilità di reperire in streaming le serie storiche, spesso ancora attuali e consegnate alla memoria da un elevato numero di stagioni ed episodi, ci permette di godere oggi di tantissimi titoli on demand, equamente distribuiti in una serie di deliziosi sottogeneri che rispecchiano i vari interessi e le diverse fasce d’età del loro pubblico di riferimento: dalla sitcom, al fantasy, dalla sci-fi all’adventure. Ecco la nostra selezione, in ordine alfabetico.
Adventure Time
Anno di inizio 2010
Stagioni 10
Piattaforme: Sky, Now, Netflix
Le avventure del titolo sono quelle di Finn e del suo cane e miglior amico Jack, dotato di alcuni super poteri che gli permettono di cambiare continuamente aspetto. I due vivono nella Terra di Ooo, miracolosamente sopravvissuta alla “Guerra dei funghi”, abitata anche dai co-protagonisti Principessa Gommarosa, Re Ghiacchio, Marceline e BMO. La creatura di Pendleton Ward è una delle opere più riuscite nell’ambito del genere fantasy e ha stretti legami con alcuni popolari giochi e videogiochi di ruolo. E’ ambientata in un non meglio precisato futuro post-apocalittico, caratterizzato da macerie, alberi bruciati, bombe e missili inesplosi, zombie e creature mutanti. La chiusura della serie, caratterizzata da uno stile surreale e da molteplici livelli di lettura, ha lasciato orfani fan di tutte le età.
American Dad!
Anno di inizio 2005
Stagioni 18
Piattaforme: Disney+, Prime Video
Il protagonista Stan Smith (doppiato in italiano da Pino Insegno), marito e padre di famiglia, è nientemeno che un agente della C.I.A., repubblicano, conservatore e leggermente fanatico, oltre che narcisista e spaccone. Nelle intenzioni rappresenta, esasperandolo, il prototipo dell’americano medio in una serie di animazione che ha elementi in comune con I Griffin, a partire dall’autore Seth McFarlane. Ossessionato dall’idea di un attacco terroristico, Stan nasconde in casa sua due bizzarri ospiti: Roger, permaloso alieno proveniente dalla famosa Area 51, base militare del Nevada, e Klaus, pesce parlante frutto di un esperimento super segreto. Nonostante sia un uomo d’azione, nella vita domestica è rappresentato spesso in pantofole e cannottiera, a fianco della devota mogliettina, casalinga in vestaglia rosa orlata di pizzo.
Big Mouth
Anno di inizio 2017
Stagioni 4
Piattaforme: Netflix
Meraviglie e orrori della pubertà sono al centro degli episodi di questa serie vietata agli under 14 e distribuita internazionalmente da Netflix, i cui protagonisti Nick, Andrew, Jessi, Missy e i loro amici vivono le proprie esperienze individuali e di gruppo in piena tempesta ormonale. Molti i risvolti comici e autoironici della fiction, che esorcizza il falso tabù della sessualità ma affronta discretamente anche temi come la solitudine, la disabilità, il divorzio (dei genitori), l’alcolismo e la droga. Moltissime le citazioni e gli “easter egg” che rimandano ad altre serie cult, tra cui naturalmente I Simpson. Fra i personaggi fissi troviamo anche due curiosi “mostri degli ormoni”, uno mentore dei maschietti, l’altro specializzato nel consigliare nel bene e nel male le giovanissime rappresentanti del gentil sesso. Serie ottima per sbloccare il dialogo genitori-figli.
Bojack Horseman
Anno di inizio 2014
Stagioni 6
Appartiene alla genia degli animali antropomorfi, al pari di tanti personaggi disneyani, Bojack Horseman, protagonista dell’omonima serie Netflix (ora conclusa) disegnata e prodotta dalla fumettista californiana Lisa Hanawalt. Ma l’ispirazione è molto diversa: mette in scena una società polimorfa, in cui convivono e interagiscono anche essere umani “standard”, fiaccata dalla misantropia, dall’incoerenza e dall’incomunicabilità. E insieme è una parodia dello showbiz e del culto delle celebrity, spesso citate e “omaggiate” negli episodi. Dipendenze ed eccessi di vario tipo sono naturalmente della partita. A tratti esilarante, la narrazione accumula un tale numero di scelte sbagliate del protagonista da riuscire a costituire perfino, secondo alcuni fan, un perfetto antidoto alla depressione. Provare per credere.
F is for Family
Anno di inizio 2015
Stagioni 4
Piattaforme: Netflix
La famiglia Murphy – Frank, veterano della guerra di Corea, sua moglie Sue e i loro tre figli Kevin, il maggiore, spirito ribelle, Maureen, la cocca di papà, e Bill, vittima predestinata dei bulli – appartiene al ceto medio nell’America degli anni Settanta del secolo scorso. Commedia familiare “scorretta” e intelligente, divertente e profonda, mostra senza veli e con una certa brutalità tutti i problemi, le contraddizioni, la sofferenza, le ipocrisie, la rabbia repressa e le frustrazioni che spesso allignano nell’istituzione. I personaggi sono molto autentici e credibili in tutti gli episodi. La loro umana imperfezione e i fallimenti che collezionano suscitano empatia cosicché il tema della critica sociale, comune ad altre serie animate di successo, rimane sullo sfondo. La quinta e ultima stagione vedrà la luce, pare, entro l’anno.
Futurama
Anno di inizio 1999
Stagioni 7
Piattaforme: Prime Video, Disney+
Da Matt Groening, il creatore dei Simpson, una sitcom ambientata nella New York del XXXI secolo, dove Fry, il fattorino imbranato di una pizzeria, finito nel millennio precedente in una capsula per il sonno criogenico del laboratorio in cui aveva appena effettuato una consegna, si scongela improvvisamente in un fantascientifico futuro, fra robot e creature aliene che condividono vizi e virtù della razza umana. Ironica e surreale, la serie costruisce minuziosamente un universo parallelo che ha in sé tutti i germi della società contemporanea americana, intrisa di materialismo e demagogia. Ottimo prodotto di genere, ci racconta l’oggi immaginando il domani. E nello stesso tempo celebra la diversità: l’amore di Fry nel futuro è Leela, una donna-ciclope molto sensuale e ambita. Tra le serie animate più riuscite di sempre.
I Griffin
Anno di inizio 1999
Stagioni 19
Disney+, Netflix, Prime Video, Microsoft Store
Cinici e “cattivi” quanto basta, I Griffin rappresentano il lato oscuro della famiglia e della società occidentale, raccontata in modo dissacrante e con una vena demenziale che piace agli spettatori adulti più colti e smaliziati. La serie animata ideata dal poliedrico Seth McFarlane è da sempre la patria del “politicamente scorretto”, il che l’ha esposta nel corso degli anni a moltissime controversie, proteste e vere proprie censure. Insomma, I Griffin, collocati nel loro momento storico, hanno avuto il potere di far incazzare a turno, su temi sensibili, un gran numero di soggetti e categorie, chiamati in causa per i motivi più diversi: religione, razzismo, fede ideologica, comportamenti sessuali, abitudini alimentari… E alcuni paesi (compresa l’Italia) hanno a suo tempo vietato la visione di determinati episodi o dell’intera serie.
I Simpson
Anno di inizio 1989
Stagioni 32
Piattaforme: Disney+
Appartiene al genere della sitcom, la pluripremiata serie americana creata con intenti parodistici dal fumettista Matt Groening, che ai protagonisti diede i nomi dei suoi genitori, Homer e Maggie, e delle sue sorelle minori Lisa e Maggie. Molti i meriti della “famiglia” (conflittuale come la maggior parte di quelle reali), tra cui l’aver definitivamente sdoganato il cartone animato come elemento della cultura pop e aver dato vita a personaggi assolutamente credibili e umani, grazie anche alla bravura del vasto team di sceneggiatori e doppiatori. Pur trattando anche temi non proprio infantili, la serie è e rimane un prodotto per tutti, grazie alla godibilità delle sue gag e ai tanti livelli di lettura che accompagnano la visione dei suoi episodi di mezz’ora. Fra i punti di forza i duetti padre-figlio (Homer e Bart) e la riuscitissima sigla.
Le avventure di Lupin III
Anno di inizio 1971
Stagioni 5
Piattaforme: Prime Video
Basata sul manga Lupin III, immaginario nipote del famoso ladro-gentiluomo Arsenio Lupin, la serie giapponese lanciata in Italia oltre quarant’anni fa rappresenta un vero e proprio cult per i fan delle “anime”. E anche il primo progetto di questo tipo indirizzato a un pubblico adulto, con storie realistiche, complesse, caratterizzate da una grande cura dei dettagli. Ricercato a livello internazionale come il suo celebre avo, Lupin III viaggia in tandem con Daisuke Jigen, un tiratore scelto suo braccio destro, ed è legato a doppio filo a Fujiko Mine, l’affascinante e pericolosa ragazza di cui è innamorato. Al terzetto si unirà a un certo punto un ex avversario, il samurai Goemon Ishikawa XIII, mentre sull’altra barricata resterà sempre Koichi Zenigata, il tenace ispettore dell’Interpol pronto a tutto pur di fermare la gang.
Rick & Morty
Anno di inizio 2013
Stagioni 4
Piattaforme: Netflix
Sorta di parodia della trilogia Ritorno al futuro, questa serie dark, dal ritmo travolgente, narra le imprevedibili avventure di Rick, scienziato eccentrico e nichilista, dedito all’alcol, e di suo nipote Morty, ragazzo mite e all’apparenza ingenuo, tutto l’opposto del nonno, perennemente in viaggio nel tempo e nello spazio terrestre e interstellare. Alle ambientazioni horror-fantascientiche, molto spettacolari e super accurate, si alternano gli spaccati della vita familiare, messa di continuo in crisi dalle prodezze dei due protagonisti. Humor e azione, anche violenta, sono parte integrante dello show, che contiene anche numerose citazioni cinematografiche, da Rambo a Ghostbusters, da Alien a Freddy Krueger. L’attenzione alla psicologia di tutti i personaggi fissi (tra cui Jerry e Beth, i genitori di Morty, e sua sorella Summer) è uno dei segreti della qualità e del successo della serie.
South Park
Anno di inizio 1997
Stagioni 23
Piattaforme: Netflix, Sky, Microsoft Store
Provocatoria e disinibita, la serie americana segue le vicende di Stan, Kyle, Eric e Kenny, quattro ragazzini delle elementari che vivono in una cittadina immaginaria dalle parti delle Montagne Rocciose, Colorado. All’origine della produzione l’intraprendenza di due studenti universitari che negli anni ’90 iniziano a sperimentare le tecniche di animazione armati solo di carta, forbici e telecamera. Fra le tante polemiche suscitate, ricordiamo quella collegata a un famoso episodio in cui South Park metteva alla berlina Scientology, con tanto di reazione avversa del suo affiliato più famoso: l’attore Tom Cruise. Nel 2020 la tv via cavo Comedy Central, che storicamente ha sempre mandato in onda la serie negli Stati Uniti, ha trasmesso un episodio ad hoc intitolato “The pandemic special”. E un “Vaccination Special” è previsto quest’anno.
Star Wars: The Clone Wars
Anno di inizio 2008
Stagioni 7
Piattaforme: Disney+
Frutto della creatività e dello slancio produttivo di Georges Lucas, la serie animata, interamente realizzata in computer grafica, è naturalmente ambientata nell’universo fantascientifico e si colloca idealmente fra i prequel L’attacco dei cloni e La vendetta di Sith. Ben accolta da critica e pubblico (è stata la serie più vista di sempre su Cartoon Network, che pure le aveva imposto un divieto PG, ovvero la visione accompagnata da un adulto per gli under 10), condivide con l’universo di Guerre Stellari personaggi e ambientazioni, cercando di non interferire troppo con le storie interpretate da attori in carne ed ossa. La serie, che dal punto di vista tecnico-artistico è un vero capolavoro, avrebbe dovuto avere un’ottava stagione, ma con l’acquisizione della Lucasfilm da parte di Disney, il capolinea è arrivato prima.