Come scegliere un videoproiettore per l’home cinema, dall’SD al 4K

Scegliere un videoproiettorenuovi modelli di videoproiettori avvicinano sempre più il mondo della proiezione professionale a quello della normale quotidianità. Grazie a questi nuovi dispositivi la videoproiezione casalinga sta evolvendo da soluzione di nicchia per appassionati di audio-video, imponendosi sempre di più come un’alternativa di qualità nettamente superiore rispetto allo schermo televisivo. Un videoproiettore, se posizionato correttamente, può agevolmente riprodurre immagini su superfici di decine di metri quadrati, con una qualità e una fedeltà nella visualizzazione dei colori da far invidia al miglior pannello Led o LCD oggi in commercio. Con l’arrivo poi dell’illuminazione allo stato solido con laser e Led la situazione sta ulteriormente migliorando, poiché, al di là della qualità dell’immagine, i laser e Led hanno un’aspettativa di vita più lunga rispetto alle normali lampade per videoproiettore, sono più resistenti e non hanno bisogno di tempi tecnici per essere accese o spente. Tutti elementi che, in un modo o in un altro, sembrerebbero favorire l’ascesa dei videoproiettori. Chi oggi prova l’esperienza della videoproiezione per l’home cinema non torna indietro.

Le principali novità dell’Home Cinema

La tecnologia dei videoproiettori per l’home cinema ha visto considerevoli miglioramenti soprattutto in questi ultimi anni sia per quanto riguarda la qualità delle immagini (dal Full HD al 4K che si trova solo in alcune sale cinematografiche), che per la  praticità operativa (ridotti peso e dimensioni, facilità di regolazione e più recentemente con l’avvento di illuminazione a Laser e Led) e infine per il contenimento dei prezzi che si mantengono competitivi con quelli dei televisori pur assicurando una maggiore dimensione delle immagini proiettate. Le nuove tecnologie con DSP più evoluto, con frame interpolation, gestione più sofisticata dello sharpness, sono in grado di garantire immagini grandi, chiare e nitide con particolari sulle zone in ombra ben definiti e neri intensi. Mentre il rapporto di contrasto dinamico molto elevato offre neri profondi e immagini ricche di dettagli su sfondi scuri, l’ultimo dei miglioramenti introdotti riguarda il supporto per la tecnologia HDR (High Dynamic Range) che consente di ampliare la dinamica delle immagini, agendo soprattutto sull’incremento della luminosità nelle aree in cui serve maggiormente.

Con le alte luminosità oggi disponibili in tutta l’escursione dello zoom, i proiettori operano bene anche in ambienti fortemente illuminati mentre lo zoom grandangolare di nuova concezione permette di mantenere la perfetta messa a fuoco anche su schermi curvi grazie al sistema di focus periferico. La tecnologia delle lampade è migliorata per assicurare elevati flussi luminosi con lunga durata con lampade Led e diodo laser. A differenza di una lampada UHP (Ultra-High Performance) a vapori di mercurio, che utilizza un arco voltaico a impulsi di energia elettrica per la produzione di luce, la tecnologia Laser e Led permettono la cosidetta “illuminazione allo stato solido” (SSL = Solid State Lighting). Tale nuova tecnologia garantisce vantaggi sul versante della luminosità, gamma dei colori e durata del dispositivo, con grandi luminosità (5000 ANSI Lumen) e con 20.000-30.000 ore di funzionamento hanno un’aspettativa di vita fino a 10 volte superiore rispetto ai videoproiettori a lampada. Inoltre, i proiettori laser possono essere accesi e spenti senza attendere tempi tecnici.

Scegliere un videoproiettore
Proiettore Full HD a tiro ultracorto PHILIPS HDP2510

La conversione interna 2D-3D consente la visione 3D con occhiali 3D attivi sincronizzati in modo wireless attraverso IR 3D sync. Disponibili nuovissimi proiettori a tiro ultracorto con definizione FullHD e anche 4K. Una distanza minima di proiezione di 10 centimetri è sufficiente per riempire uno schermo da 50”, mentre con 42 centimetri di distanza si ottiene uno schermo da 120” . I loro prezzi sono ancora un po’ alti ma evidenziano una tendenza incontrovertibile del mercato, per la comodità della loro collocazione nell’ambiente domestico, ancora più pratici di un grande televisore piatto a parete, ma assicurando immagini proiettate con dimensioni decisamente maggiori.

Attenzione al 3D ready

ll marchio “3D ready” è una scaltra trovata di marketing che indica un tipo di proiettore in grado di gestire alcune sorgenti in 3D, ma non tutte. I proiettori 3D Ready hanno raggiunto il mercato prima dei proiettori Full 3D e grazie anche a un prezzo più contenuto, si sono diffusi molto; pur essendo in grado di proiettare contenuti in 3D provenienti ad esempio da un computer, non sono però in grado di elaborare il segnale proveniente da lettori Blu-ray, dalle console più recenti e da Sky. 3D Ready significa che il videoproiettore è in grado di riprodurre almeno un formato di trasmissione tridimensionale. Sul mercato i più diffusi formati 3D sono quattro: Frame sequential, Frame packing, Side-by-side, Checkerboard.

Frame sequential è il più semplice dei formati 3D. Un’immagine alla massima risoluzione viene inviata con una frequenza di 120 frame per secondo sullo schermo. I frame alternano un immagine per l’occhio sinistro a una per l’occhio destro. Il vantaggio di questo sistema è che non richiede al proiettore alcun tipo di decodifica della sorgente, basta che sia in grado di ricevere un segnale a 120Hz, viene praticamente inviato un segnale a 60Hz a ogni occhio. La semplicità di questo formato ne ha permesso la diffusione in molti proiettori di fascia medio-bassa e è quello che viene definito 3D Ready. Il vero problema è che solo un computer con un sistema Nvidia 3D Vision riesce a inviare il segnale necessario al proiettore. Tutti il lettori Blu-ray, le console e le set-top box non trasmettono il 3D in frame sequential; l’unica alternativa è quella di utilizzare un dispositivo come l’Optoma 3D-XL che trasforma il segnale in ingresso e lo invia al proiettore.

Frame packing è simile al precedente, ma con una importantissima differenza: l’immagine per l’occhio destro e quella per l’occhio sinistro vengono inviate insieme al proiettore con un piccolo spazio in mezzo (in sostanza, invece di inviare due frame separati viene inviato un solo grande frame). Il vantaggio è che permette di trasmettere sia a 24Hz sia a 60Hz, ma per contro richiede un lavoro di decodifica da parte del proiettore, che deve ritrasformare il singolo frame in due e alternarli nella proiezione. Questo formato è l’attuale standard utilizzato dai lettori Blu-ray ed è quello che si intende nella specifica Compatibile HDMI 1.4.

  Side-by-side è usato quasi esclusivamente da DirecTV in America. I due frame vengono compressi e inviate affiancati, dimezzando la risoluzione orizzontale. Il proiettore decomprime l’immagine e trasmette i due frame intervallandoli. Inevitabile la perdita di qualità causata dalla compressione: un film in 1080p, che ha una risoluzione di 1920×1080 viene ridotto a una risoluzione metà di 960×1080.

Checkerboard formato a scacchiera ormai abbandonato, comprime i due frame alternando i singoli pixel: come su una scacchiera i quadretti bianchi sono i pixel dell’immagine per l’occhio sinistro e quelli neri sono i pixel dell’immagine per l’occhio destro. Non ci sono convertitori adatti per i proiettori.

In conclusione la maggior parte dei proiettori che vanta capacità 3D sono proiettori Full-HD 3D, con i quali non si avrà nessun problema a vedere contenuti tridimensionali. Rimangono però sul mercato ancora molti prodotti economici che sono solamente 3D Ready; se avete uno di questi proiettori – o avete intenzione di acquistarne uno, magari allettati dal prezzo interessante – tenete presente che, a meno di collegare un dispositivo come l’Optoma 3D-XL (che costa circa 100-150 euro) o di usare un pc non riuscirete a visualizzare i contenuti 3D, quindi niente lettori Blu-ray, niente PlayStation o XBox, ecc.

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