Home TV Satellite SCR e dCSS, soluzioni geniali per l’impianto SAT

SCR e dCSS, soluzioni geniali per l’impianto SAT

Le tecnologie SCR e dCSS semplificano la distribuzione dei segnali in un impianto satellitare limitando il numero dei cavi coassiali grazie al concetto di “user band”. Scopriamo cosa permettono di fare, quando sono utili (e quando non si possono usare) e con quali Tv, decoder e centraline multiswitch sono compatibili.

La distribuzione dei segnali satellitari in impianti singoli “multi-presa” e centralizzati (condominiali) è più complicata di quella terrestre a causa delle caratteristiche intrinseche delle trasmissioni DVB-S/S2 che utilizzano due diverse bande (bassa da 10,7 a 11,7 GHz e alta da 11,7 a 12,75 GHz) ed altrettante polarità (verticale ed orizzontale).

Mentre con il terrestre, che utilizza due bande “consecutive” (VHF-UHF) e una sola polarità (determinata dall’orientamento del dipolo e degli elementi – orizzontale o verticale), basta usare un solo cavo coassiale, facilmente “splittabile” con un qualsiasi partitore a 2, 3 o più uscite per raggiungere decine e decine di prese TV, con il satellite la questione si complica non poco.

Se la vostra parabola è dotata di LNB universale con una sola uscita e vi interessa ricevere i canali satellitari solamente in salotto, la soluzione è semplice e veloce: basta portare un solo cavo coassiale dalla parabola al decoder/Tv e il gioco è fatto.

Se, però, vi piacerebbe poter ricevere i canali satellitari anche in camera, cucina o in altre stanze, non potete “splittare” il cavo coassiale che arriva dalla parabola ma vi serve un cavo di discesa dedicato per ciascuna presa SAT e un LNB con 2, 4 o 8 uscite indipendenti (Twin, Quad, Octo).

Schema impianto satellitare con LNB universale a due uscite indipendenti (Twin)

Stesso discorso per gli impianti centralizzati condominiali che utilizzano uno o più multiswitch “in cascata” le cui uscite, sempre di tipo “universale”, permettono di “alimentare” una sola presa SAT a cui collegare il Tv oppure il decoder DVB-S/S2 (rigorosamente con tuner “singolo”).

Queste limitazioni sussistevano fino a pochi anni fa, prima che i ricercatori mettessero a punto due nuove tecnologie chiamate SCR e dCSS che hanno rivoluzionato la distribuzione dei segnali satellitari in impianti singoli e centralizzati.

SCR, fino a 8 segnali indipendenti su un solo cavo coassiale

La tecnologia SCR (Satellite Channel Router), conosciuta sul mercato anche con il marchio registrato Unicable (Inverto), è stata la prima a introdurre il concetto di “user band” (banda utente) per ricevere i canali satellitari in modo totalmente indipendente utilizzando un solo cavo coassiale.

Se prima dell’SCR era necessario utilizzare un cavo per ogni tuner DVB-S/S2, con l’arrivo di questo nuovo standard (CENELEC EN50494) è stato possibile strutturare la distribuzione satellitare in modo simile a quella terrestre, con un solo cavo di discesa (dall’LNB) o derivazione (dal multiswitch di piano) e uno o più partitori.

Schema di impianto satellitare con LNB SCR collegato a 2 decoder e 2 TV DVB-S/S2

Grazie a speciali filtri ad alta selettività (SAW), la tecnologia SCR, seppur ancora di “livello analogico”, mette a disposizione fino a 8 canali in banda IF completamente indipendenti tra loro che viaggiano sullo stesso cavo coassiale e non perdono le loro caratteristiche quando transitano dai partitori.

Partitore Fracarro PA4
Partitore Fracarro PA4 a 4 vie (1 ingresso, 4 uscite)

I partitori possono essere collegati anche in cascata o a stella ma devono poter supportare una larghezza di banda compatibile con le trasmissioni satellitari (es.: 5-2400 MHz) ed avere ingressi e uscite che consentano il passaggio di corrente (DC pass).

Le uscite di questi partitori (livello finale) vanno collegate direttamente alle prese SAT a muro e poi agli apparecchi con sintonizzatore DVB-S/S2 (decoder, Tv, box Android con tuner SAT, ecc.).

Ciascun segnale ha una sua specifica frequenza (user band) selezionabile tra le otto disponibili: 1210 MHz, 1420 MHz, 1680 MHz, 2040 MHz, 985 MHz, 1050 MHz, 1115 MHz e 1275 MHz. Molti Tv e decoder, inclusi quelli di Sky, utilizzano solo le prime 4 user band (1-1210 MHz, 2-1420 MHz, 3-1680 MHz e 4-2040 MHz) per ragioni di compatibilità e affidabilità.

User band disponibili con SCR

Semplificando al massimo la questione, un LNB SCR può svolgere le stesse funzioni di un LNB universale Quad (4 uscite indipendenti) o Octo (8) usando però un solo cavo coassiale invece che 4 o 8.

Ciascun Tv o decoder deve essere programmato con una user band differente da tutti gli altri così da poterlo identificare in maniera univoca e mantenere la perfetta indipendenza dei segnali ricevuti (tutti dallo stesso satellite verso il quale è puntata la parabola).

Selezione della banda utente SCR in decoder SAT

Come è facile intuire, l’SCR ha permesso di rivoluzionare sia gli impianti multi-utente che utilizzavano il solo LNB sia quelli basati su multiswitch.

Nel primo caso, ovvero gli impianti con LNB Twin, Quad e Octo (a due, quattro o otto uscite indipendenti) consente di risparmiare sui costi di materiale (cavi) e manodopera, incrementando inoltre le possibilità di upgrade da una a più prese SAT visto che un solo cavo coassiale ha molte più probabilità di passare anche nelle canaline strette delle palazzine più vecchie.

Negli impianti centralizzati con multiswitch ha invece semplificato le connessioni di derivazione (quelle che dal centralino vanno alle prese SAT degli appartamenti) e snellito l’impianto (molte meno centraline che si traducono in meno costi per i condomini, minori possibilità di guasti, ecc.). Senza contare poi che i nuovi multiswitch SCR si possono sostituire a quelli “vecchi” in pochi minuti e senza bisogno di modificare i cablaggi della colonna di discesa (sempre calata a 4 cavi), praticamente “plug&play”.

dCSS: fino a 32 user band con retrocompatibilità SCR

La tecnologia digitale dCSS (digital Channel Stacking Switch – standard CENELEC EN50607), chiamata anche SCD2, Unicable 2 o Jess, ha ulteriormente potenziato il concetto di distribuzione satellitare monocavo dell’SCR.

Schema di impianto satellitare con LNB dCSS collegato a 3 decoder (di cui 1 con 4 tuner) e 3 TV DVB-S/S2

Il merito è del chipset (circuito elettronico avanzato) che viene integrato in LNB, decoder, Tv, centraline multiswitch e che permette di incrementare il numero di user band svolgendo ulteriori funzioni rispetto al classico “switching” come la distribuzione SMATV IF-IF (vedi qui per approfondimenti). INSERIRE LINK ARTICOLO-VETRINA LNB

Con il dCSS le user band a disposizione diventano 32 di cui 24 in esclusiva e 8 condivise con l’SCR (che il dCSS supporta retroattivamente), sempre attraverso un solo cavo coassiale. Anche in questo caso, alcuni dispositivi limitano il numero di user band a 16 (12 dCSS e 4 SCR) per evitare rischi di interferenze e garantire una maggiore compatibilità e affidabilità.

User band disponibili con dCSS

Selezione della banda utente dCSS in decoder SAT

La tecnologia dCSS permette di collegare decoder e Tv “multi-tuner”, cioè con due o più sintonizzatori come gli Sky Q (12 tuner) utilizzando un solo cavo e senza bisogno di partitori esterni (necessari per altre tipologie di apparecchi).

Schema impianto satellitare con LNB dCSS Emme Esse 80190SA

Inoltre permette di realizzare impianti di distribuzione SAT da 16-32 prese senza bisogno di multiswitch e con soli 1 o 2 cavi coassiali (alcuni LNB come questo hanno due uscite dCSS indipendenti per 16+16 user band su 2 cavi), sia in case singole (es.: ville multi-piano) che in piccole palazzine.

LNB ibrido SCR/dCSS/legacy GT-Sat GT-dLNB2T

Anche i multiswitch di nuova generazione possono avere una o più uscite di derivazione di tipo dCSS per altrettanti appartamenti, da sostituire a quelli “vecchi” con uscite universali senza bisogno di intervenire sulla “calata” a 4 cavi.

Multiswitch dCSS Fracarro SCD2-4416LTP con 4 uscite dCSS/SCR

Inoltre, grazie alla tecnologia Wideband, è possibile trasformare un impianto centralizzato “mono-satellite” (es.: Hotbird 13° Est) in Dual Feed (2 satelliti come Hotbird e Astra 19,2° Est) mantenendo sempre la calata a 4 cavi e sostituendo il singolo LNB Quattro con due LNB Wideband. La stessa opportunità viene concessa anche ai multiswitch SCR ma solo se gli ingressi e le uscite passanti supportano la tecnologia Wideband.

Quali Tv e decoder sono compatibili con SCR e dCSS?

La tecnologia SCR è ormai disponibile sul mercato da molti anni e quasi tutti i produttori di televisori e decoder DVB-S/S2 l’hanno implementata nei loro apparecchi. Questo significa che il 95% dei modelli in commercio (quasi il 100% di quelli lanciati sul mercato negli ultimi 3-4 anni) può tranquillamente gestire LNB e multiswitch con uscite SCR.

Il grado di compatibilità, invece, crolla sensibilmente quando parliamo di dCSS: pochi decoder e Tv supportano questa tecnologia, soprattutto nei modelli meno recenti, mentre quelli di ultima generazione sono pienamente compatibili ma non con le stesse percentuali dell’SCR.

Tra i decoder compatibili SCR+dCSS troviamo, come gli detto, gli Sky Q (Platinum e Black), gran parte dei box tivùsat certificati e l’intera gamma SAT e Combo di Edision. Per quanto riguarda invece i televisori, il supporto dCSS è quasi garantito per i modelli di fascia media e alta mentre per quelli entry-level va verificato caso per caso.

Decoder Humax Tivumax LT (HD-3801S2) compatibile dCSS

Queste indicazioni valgono soprattutto per i dispositivi collegati direttamente all’LNB mentre per gli impianti centralizzati sono state studiate soluzioni efficaci per garantire una compatibilità del 100% con qualsiasi decoder e Tv (con o senza dCSS/SCR) grazie alle uscite derivate “ibride” (SCR+legacy o dCSS+legacy) e “adattive” presenti sulla maggior parte dei multiswitch di ultima generazione.

Multiswitch Emme Esse 80392DH
Multiswitch Emme Esse 80392DH con due uscite ibride e adattive

Queste uscite possono rilevare automaticamente se l’apparecchio collegato supporta o meno le tecnologie SCR/dCSS e si auto-configurano (Auto Detect) accettando le user band impostate sull’apparecchio oppure i tradizionali comandi di tono (22 kHz on/off) e tensione (13/18 volt per le polarità verticale e orizzontale).

SCR e dCSS non vanno d’accordo con il DiSEqC

Come abbiamo visto, le tecnologie SCR e dCSS offrono grandi benefici per chi vuole realizzare un impianto SAT multi-presa risparmiando tempo, denaro e fatica. Tuttavia hanno anche diversi limiti che riguardano sia la realizzazione di nuovi impianti sia l’upgrade di quelli esistenti.

Il limite principale è causato dall’incompatibilità con il protocollo DiSEqC utilizzato per gestire le parabole Dual o Multi Feed (due o più satelliti o slot orbitali) negli impianti singoli e i motori monocavo che fanno ruotare la parabola lungo la Fascia di Clarke.

Nel primo caso si usano i protocolli DiSEqC 1.0 (fino a 4 LNB/satelliti/posizioni orbitali), DiSEqC 1.1 (fino a 16) o entrambi (fino a 64 con vari switch DiSEqC in cascata come spiegato in questo articolo – vedi schema sotto). Nei motori monocavo si utilizza invece il protocollo DiSEqC 1.2.

Le user band SCR/dCSS, la portante e i messaggi digitali del DiSEqC non possono viaggiare insieme sul cavo coassiale senza disturbarsi a vicenda e garantire il corretto funzionamento di entrambi.

In pratica un LNB SCR/dCSS non potrà mai essere utilizzato per una parabola Dual Feed oppure Mono Feed con motore DiSEqC 1.2 a meno che non disponga di una o più uscite di tipo universale (legacy) in aggiunta alle SCR/dCSS.

In questo caso le uscite SCR/dCSS possono essere utilizzate per far viaggiare i segnali satellitari con le loro user band mentre una di quelle universali serve a comandare il cambio di LNB (e quindi di satellite) e il motore. Questa soluzione è abbastanza economica (un LNB “ibrido” costa pochi euro in più di uno “puro” SCR/dCSS) ma porta a due complicazioni importanti.

LNB SCR Inverto con uscite legacy (universali) e loro possibili utilizzi

La prima riguarda i cablaggi: per separare la ricezione dei segnali dai comandi serve un secondo cavo coassiale. La seconda complicazione è che la ricezione di entrambi i satelliti e lo spostamento del motore sono possibili solo dal decoder o Tv (che chiameremo “master”) collegati a questo secondo cavo coassiale.

Tutti gli altri apparecchi collegati alle uscite SCR/dCSS potranno invece vedere solo uno dei due satelliti (es.: Hotbird 13° Est oppure Astra 19,2° Est) in base all’LNB a cui sono collegati. Nel caso del motore DiSEqC, potranno invece ricevere i canali del satellite che è stato selezionato dal decoder/Tv “master” ma senza poter ruotare la parabola.

Per quanto riguarda invece gli impianti centralizzati con multiswitch, la questione è totalmente differente perché i centralini di nuova generazione collegati a due LNB di una parabola Dual Feed consentono la ricezione da due satelliti con qualsiasi decoder e Tv collegato in uscita sempre grazie alle derivazioni “ibride” con auto-rilevamento e supporto DiSEqC (SCR, dCSS, 0/22 kHz, 13/18 volt).

Schema di impianto SAT Dual Feed centralizzato con LNB Wide e multiswitch con uscite derivate “ibride”. Credit: LEM Elettronica

2 COMMENTI

  1. Sono possessore di una antenna satellitare e di una antenna tradizionale. Quest’ultima non mi permette una visione ottimale del digitale terrestre (vedo solo i Canali Rai 1, 2, 3 e Rai News 24)perché la mia villetta di dimensioni contenute si trova dietro ad un palazzo di 5 piani che ostacola la ricezione del segnale. L’impianto satellitare è uno Sky q black con LNB Probrand dCSS04 LNBF collegato al decoder Sky Q che ho in salotto. Vorrei applicare uno splitter/partitore sulla calata del satellitare in modo da poter collegare un cavo che va in camera da letto a un decoder TV Sat per poter vedere i più comuni canali televisivi. Ho provato con uno splitter:RUNCCI-YUN 3 Vie TV Aerial Splitter 5-2500MHz TV Cavo Broadband Splitter, ma in uscita non riesco ad avere il segnale satellitare nel decoder Sky Q e neppure per il TV Sat: ICAN S490 – Decoder Digitale HD Tivùsat Ricevitore Satellitare HEVC DVBS2. Ho sbagliato splitter oppure non è possibile collegare Sky q e Tvsat allo stesso cavo?
    Cordialmente
    Roberto Mantovani

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