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Spid: quanto costa attivarlo e cinque fornitori a cui richiederlo

Lo Spid è diventato uno strumento indispensabile per accedere ai siti della pubblica amministrazione. Ecco quanto costa e una selezione di forniutori a cui si può richiedere.

VITA DIGITALE

La vita quotidiana in digitale è popolata da tanti piccoli, grandi strumenti, fisici e virtuali. Li passiamo in rassegna analizzandoli per l’utilizzo che se ne fa abitualmente. Una guida alla scelta agli strumenti di base, più diffusi o più interessanti, che aggiorneremo periodicamente.

Nella digitalizzazione del sistema amministrativo statale lo Spid gioca un ruolo sempre più importante. Acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale, è stato pensato per svolgere dal computer di casa, da un tablet o da uno smartphone una serie di mansioni per le quali è altrimenti necessario rivolgersi a uno sportello.

Come sempre in questi casi però, per molti Spid è diventato anche sinonimo di problemi e complicazioni, a partire dal come ottenerlo. La procedura infatti non è delle più semplici. D’altra parte, la delicatezza della questione è tale da richiedere livelli di sicurezza superiori alla media.

Sono di conseguenza diverse le opzioni per ottenere il proprio Spid personale. Con regole di base uguali per tutti, è possibile scegliere tra i gestori di identità digitale abilitati da AgID. Oltre a considerazioni personali, da valutare a seconda delle esigenze, anche il livello di sicurezza desiderato durante le operazioni, a due livelli o a tre livelli.

Nessuno si limita infatti al livello 1, quello per consentire l’accesso regolato solo dai classici username e password. Al livello 2 viene usato anche un Otp, un codice di accesso temporaneo. In caso di app, a volte si può sostituire con l’impronta digitale. A livello 3 è previsto infine il potenziale impiego di ulteriori verifiche, come per esempio un lettore di smart card o un certificato di firma digitale.

PosteID

Tra i provider in grado di fornire servizi i livello 3, uno dei più usati è PosteID. Come per tutti gli altri, oltre a disporre di una serie di documenti, all’atto della sottoscrizione, è necessario procedere con l’identificazione. Per certi versi, questo è il passaggio più delicato, dove può entrare in gioco il pagamento del servizio

Tra le caratteristiche di PosteID, il numero di opzioni disponibili per procedere. Per chi è già cliente di un contro corrente e dispone di un lettore Bancoposta, basterà utilizzare la carta Postamat, inserire le credenziali e il codice di verifica indicato sul lettore. L’operazione viene quindi completata via smartphone.

In alternativa, per tutti, è possibile sfruttare la carta d’identità elettronica o il passaporto elettronico e la tessera sanitaria insieme all’app PosteID. Lo smartphone in questo caso deve essere munito di chip Nfc. Inoltre, può essere richiesto di scattarsi una foto.

Si può procedere anche attraverso un semplice Sms, ma dopo aver certificato il telefono cellulare, oppure procedere con un bonifico da un conto italiano per l’importo di un euro, restituito al termine della procedura.

Tutti metodi gratuiti, ai quali si può aggiungere il riconoscimento di persona presso un ufficio postale, in genere su appuntamento. In questo caso però, l’operazione è diventata a pagamento. Oltre a 12 euro, è comunque sempre necessario presentarsi con documento, tessera sanitaria e indicare numero di telefono e indirizzo e-mail.

Aruba

Tra le alternative, per chi gestisce siti Web, o usa già un serivizo Pec fornito da Aruba, può tornare utile effettuare lo Spid con lo stesso fornitore. In ogni caso, un servizio aperto a tutti, e gratuito per la sicurezza fino a livello 1.

Anche in questo caso, è necessario verificare di avere a disposizione un documento d’identità non scaduto. Oltre a carta d’identità e passaporto, va bene anche la patente di guida, alla quale aggiungere la tessera sanitaria e il codice fiscale. I codici per le verifiche del caso saranno inviato su telefono cellulare ed e-mail.

Per l’utente privato, il servizio di base è gratuito, ma se si vuole alzare il livello di sicurezza, è necessario mettere in preventivo un canone di 14,90 euro all’anno.

La procedura più semplice richiede solo la disponibilità della carta d’identità elettronica, con relativo Pin. Una volta effettuato l’ordine, all’indirizzo e-mail viene inviato un codice di verifica, (anche la prima parte del codice di emergenza) mentre sul cellulare viene inviato un Sms di verifica, con la seconda parte del codice di emergenza.

A questo punto è possibile procedere con la creazione Nome Utente e Password. Il passaggio finale sarà il riconoscimento per il quale è richiesta la lettura dei dati nella carta d’identità attraverso l’app e uno smartphone con Nfc.

Register.it

Anche Register.it, l’altro principale gestore italiano di domini Web, offre SpidItalia, servizio per lo Spid sotto il profilo tariffario e procedurale, per certi versi più semplice. Dal punto di vista dei costi invece più alto con un ventaglio di servizi più ampio.

Con la relativa documentazione si può comunque procedere senza dover affrontare spese. Con a portata di mano carta d’identità elettronica, tessera sanitaria e-mail e numero di telefono cellulare, si può scegliere la procedura distinta a seconda si sia in possesso della firma digitale oppure no.

In ogni caso, è necessario completare la procedura di acquisto, anche se a costo zero, non tra le più lineari in assoluto. In soccorso però, interviene un chiaro video, dove tra l’altro si raccomanda di non utilizzare Internet Explorer per problemi di compatibilità.

Altrimenti, è necessario passare a Spid Power, la versione a pagamento. Il canone al primo impatto sembra decisamente alto, si parla infatti di 49,90 euro all’anno. In realtà però, si tratta di un servizio più completo, dove all’interno dei un’area personale si potrà ricevere assistenza dedicata via WhatsApp e avere sempre pieno supporto nelle modalità di utilizzo dello Spid .

TIM

Con la disponibilità di rete, servizi e soprattutto esperienza nella gestione dei dati con relative questioni legate alla sicurezza, i fornitori di servizi IT e TLC sono tra i favoriti per aggiungere anche lo SPID e offrirlo in una versione gratuita almeno ai privati.

Nel caso di TIM, si parla di Tim id. Al cittadino, offre  il servizio con sicurezza a livello 0 e livello 1, con qualche richiesta in più però al momento della procedura di riconoscimento. Oltre a carta d’identità elettronica o tessera sanitaria abilitata, e-mail e numero di telefono, per completarla serve infatti almeno un lettore di smart card. In alternativa, se si è in possesso di firma digitale, serve il relativo token USB.

Oppure, sfruttando la capillarità dei punti Tim sul territorio, si può andare direttamente in uno di questi dopo aver preso appuntamento. Aspetto da sottolineare, gratuito anche in questo caso.

In più, c’è un’ultima opzione, l’utilizzo di una webcam per la verifica di persona a distanza. Va bene anche quella dello smartphone, però in questo caso la procedura diventa a pagamento, per un importo di 24,28 euro.

Un’ultima cosa da tenere in considerazione è la compatibilità dl browser utilizzato. Spesso le procedure sono compatibili con Microsoft Explorer, non necessariamente Edge, e più raramente anche Googler Chrome. Se si utilizza invece alternative come Firefox od Opera, meglio verificare se sia disponibile un test di compatibilità prima di avviare le operazioni.

InfoCert

Un’altra opportunità è affidarsi a chi sulla sicurezza delle procedure online ha costruito una parte importante della propria storia aziendale. InfoCert non si tira indietro e ha prontamente integrato il servizio Spid. Simili naturalmente i requisiti di partenza e le modalità di autenticazione, leggermente diverse le procedure.

Si parte sempre da una registrazione gratuita per il singolo cittadino. Seguendo quattro strade diverse; in questo caso però quelle a pagamento, solo per il riconoscimento, sono due. Il canone annuale invece, rimane sempre assente per tutti.

Per seguire il percorso gratuito, è necessario prima di tutto essere munito di firma digitale o Carta Nazionale dei Servizi (la tessere sanitaria) attiva. Oltre al documento, serve eventualmente il lettore. La relativa procedura viene guidata per intero online.

La seconda possibilità è prendere appuntamento presso un punto InfoCert Point. Ce ne sono quasi seimila in tutta Italia grazie alle collaborazioni tra l’altro con SisalPay e Confcomemrcio, quindi nel caso non dovrebbe essere un ostacolo insormontabile. In questo caso sono sufficienti documento e tessera sanitaria. A seconda del punto scelto, è richiesto un pagamento tra 7,99 euro e 14,90 euro.

Per procedere invece in autonomia da casa, senza la firma digitale, è necessario mettere in preventivo la spesa di 14,90 euro. A condizione però, di avere una carta d’identità elettronica, anche senza PIN e uno smartphone almeno Android 7 o IoS 13, con lettore NFC integrato.

Infine, anche in questo caso si può scegliere il riconoscimento via webcam, al costo di 29,90 euro. Inferiori però i requisiti. Oltre naturalmente all’hardware, servono semplicemente un documento di riconoscimento e tessera sanitaria.

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