Home Networking TP-Link XE75: in prova il sistema mesh Wi-Fi 6E

TP-Link XE75: in prova il sistema mesh Wi-Fi 6E

TP-Link Deco XE75 è un sistema Wi-Fi mesh, composto – nella versione che ci è giunta per il test – da tre unità identiche, dalla classica forma cilindrica bianca con top nero che caratterizza l’ampia gamma Deco del produttore cinese. Secondo TP-Link, le tre unità Deco XE75 coprono fino a 670 m²: un’affermazione che ci è difficile verificare; ci siamo limitati quindi a un test in un appartamento di dimensioni medie.

Il design semplice non punta ad attrarre l’attenzione e permette di integrare le unità in qualunque tipo di arredamento, anche grazie a un ingombro ridotto al minimo. Sulla parte posteriore sono disposte in verticale tre porte Gigabit Ethernet e il connettore per l’alimentazione, sottraendo il minor spazio possibile alla superficie del device. Zero pulsanti di accensione/spegnimento, zero pulsanti WPS (WPS è attivabile facilmente da app Deco). Il classico micropulsante per il reset è sulla base. La configurazione, la gestione e il monitoraggio sono demandati all’applicazione Deco, disponibile per iOS e Android, e comune a tutti i dispositivi della serie, che va ovviamente installata prima di procedere all’installazione della prima unità. È anche necessario creare un account sul sito TP-Link, che permetterà successivamente anche di attivare il servizio di sicurezza HomeShield, per il quale è incluso un periodo di prova di 30 giorni. HomeShield, che include servizi di sicurezza (Security+) e di controllo parentale (Advanced Parental Controls) avanzati, è abilitabile soltanto se la modalità di funzionamento è router e non access-point, il cui uso è preferibile quando XE75 è connesso al router fornito dal provider e non direttamente connesso all’ONT (Optical Network Terminal). Senza sottoscrizione dell’abbonamento sono disponibili funzioni di base, già piuttosto sofisticate.

Tre porte Ethernet a 1 Gbps e il plug per l’alimentatore, è ridotta al minimo indispensabile la presenza di connettori e switch sul retro dell‘unità

Installazione e prima configurazione

Collegata la prima unità al router fornito dal provider tramite il cavo Ethernet presente nella confezione, da inserire in una porta qualunque, e all’alimentazione elettrica, si attende che l’unità si avvii e si procede all’installazione, completamente guidata, che termina con l’assegnazione di un SSID e di una password. Le successive unità non richiedono alcuna configurazione, è sufficiente collegarle all’alimentazione perché siano in breve tempo riconosciute e venga creata la rete mesh, una comodità sicuramente apprezzabile.

La gestione, il monitoraggio della rete Wi-Fi e le eventuali modifiche alla configurazione avverranno in seguito sempre tramite l’app TP-Link Deco.

L’app consente di visualizzare e gestire tutti i dispositivi connessi a ciascuna unità della rete mesh, consentendo di bloccare o sbloccare l’accesso a dispositivi specifici e di impostare, per ciascun dispositivo, l’unità e la banda Wi-Fi preferite. Salvo casi particolari, non è necessario effettuare modifiche alla configurazione standard (Auto).

Trattandosi di un dispositivo tri-banda – 2.4 GHz, 5 GHz, 6 GHz – occorre sottolineare che non è possibile creare reti separate per le bande 2,4 e 5 GHz, ma soltanto abilitare una, l’altra o entrambe le bande. La limitazione non crea generalmente problemi, salvo nel caso sia necessario collegare dispositivi IOT in grado di utilizzare soltanto reti a 2,4 GHz. In questo caso abbiamo risolto facilmente il problema disattivando momentaneamente il 5 GHz, operazione che non richiede alcun riavvio delle unità, configurando il dispositivo IOT sulla banda 2,4 GHz e riattivando, subito dopo, entrambe le bande.

L’app offre una serie di strumenti di diagnostica per la risoluzione dei problemi di rete, inclusi test di velocità della connessione, verifica della copertura Wi-Fi e individuazione dei dispositivi con problemi di connessione e permette di verificare e scaricare da Internet gli aggiornamenti del firmware. Nel corso della prova ci è stata notificata la disponibilità di un aggiornamento, che è stato installato senza alcuna difficoltà in breve tempo sulla unità principale e sulle secondarie.

Wi-Fi 6E, nuova banda disponibile

Ciò che distingue TP-Link XE75 da modelli analoghi è il supporto per Wi-Fi 6E, lo standard wireless che benché sia stato introdotto ancora nel 2020 solo da agosto 2022 è stato possibile utilizzare in Italia, a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Piano nazionale di ripartizione delle frequenze tra 0 e 3.000 GHz. La principale differenza tra il Wi-Fi 6 e il Wi-Fi 6E è che quest’ultimo opera su bande di frequenza più elevate, ovvero quelle tra 6 e 7,125 GHz, che non erano disponibili nelle versioni precedenti del WiFi. Questa banda di frequenza aggiuntiva offre maggior larghezza di banda e minor interferenza, il che significa che i dispositivi Wi-Fi 6E possono connettersi a velocità ancora più elevate e con maggiore stabilità.

Nella banda 6–7,125 GHz, la larghezza di banda disponibile per il Wi-Fi è di 1,125 GHz. Nello standard Wi-Fi 6E è possibile utilizzare fino a 7 canali da 160 MHz ciascuno, per un totale di 1,12 GHz di larghezza di banda. In ogni caso, l’utilizzo di canali più larghi come quelli da 160 MHz consente una maggiore velocità di trasmissione dati, poiché consente di inviare più dati contemporaneamente. Tuttavia, l’uso di canali più larghi può anche causare una maggiore interferenza con altri dispositivi che utilizzano la stessa banda, quindi è importante considerare attentamente l’ambiente in cui si utilizza il Wi-Fi e le eventuali interferenze potenziali prima di selezionare i canali appropriati.

Inoltre, il WiFi 6E include anche tutte le funzionalità del WiFi 6, come MU-MIMO e OFDMA, ma con prestazioni migliorate grazie alla maggiore larghezza di banda disponibile.

La banda 6 GHz, specifica del Wi-Fi 6E, è gestita separatamente sui TP-Link XE75. È possibile dedicarla soltanto al backhaul tra le unità o condividere questa banda con la rete Wi-Fi per la connessione dei dispositivi. Nel primo caso si massimizza ovviamente la velocità complessiva. Non sono ancora molti i device Wi-Fi 6E, soprattutto tra i computer desktop e laptop (non implementa 6E, ma soltanto Wi-Fi 6, per esempio, il recentissimo Macbook Air 15”), e quindi si potrebbe pensare che un sistema mesh 6E sia sprecato se non si possiedono device che supportano tale standard. Crediamo sia invece vero il contrario. Proprio la disponibilità di una nuova banda, ancora scarsamente affollata, e con canali ad alta capacità, permette di utilizzarla per collegare tra loro le unità e garantire la massima velocità anche ai device connessi alle unità più distanti da quella collegata alla Rete. Nel nostro test, a valle delle unità remote abbiamo misurato un transfer rate appena sotto quello teorico di 1 Gb/sec, imposto dalla velocità massima delle porte Ethernet con cui la prima unità è collegato al router del provider (Fastweb). Il vantaggio offerto è evidente, a confronto con sistemi Wi-Fi 5 (transfer rate intorno ai 600 Mbps a valle dell’unità remota) o Wi-Fi 6 (poco più di 800 Mbps).

Connessioni stabili anche passando da una zona all’altra della casa

Grazie all’implementazione – configurabile alla voce Fast Roaming nell’app Deco – di un gruppo di standard di rete wireless – i protocolli 802.11r/v/k – anche se ci si sposta tra aree della casa coperte da unità differenti, la connessione non viene interrotta, garantendo la continuità di streaming audio e video, i più sensibili a un’interruzione anche breve.

802.11r è uno standard di rete wireless, noto come fast Basic Service Set (BSS), che si concentra sulla gestione dell’handover rapido tra i punti di accesso (AP) all’interno di un’infrastruttura Wi-Fi. L’handover, o transizione, si verifica quando un dispositivo si sposta da un’area coperta da un AP a un’altra coperta da un AP diverso. 802.11r si basa sulla tecnologia del roaming veloce, che permette a un dispositivo di passare in modo trasparente da un AP all’altro senza dover rinegoziare l’intero processo di autenticazione e associazione di rete. Questo è possibile grazie all’uso di una tecnica chiamata pre-authentication, in cui il dispositivo si autentica in anticipo presso il nuovo AP mentre è ancora connesso al precedente. Durante l’handover, il dispositivo invia un messaggio di riautenticazione al nuovo AP per stabilire una connessione sicura. Il nuovo AP verifica quindi l’identità del dispositivo e, una volta confermata, trasferisce la connessione dal precedente AP al nuovo AP. Questo processo avviene in modo rapido e senza interruzioni, consentendo all’utente di continuare a utilizzare la connessione Wi-Fi senza notare alcuna interruzione.

Il protocollo 802.11v, conosciuto anche come Wi-Fi Certified Vantage, permette di migliorare il roaming tra i punti di accesso (AP) consentendo una transizione più fluida tra di essi, offre una migliore gestione delle risorse, consentendo di bilanciare il carico tra diversi AP all’interno di una rete, implementa funzionalità di gestione energetica avanzata che permette ai dispositivi mobili collegati di ridurre il consumo energetico durante la connessione Wi-Fi; inoltre consente ai punti di accesso di raccogliere informazioni sulle metriche di rete, come la qualità del segnale e la congestione, informazioni che possono essere utilizzate per ottimizzare la configurazione della rete e migliorare la qualità complessiva del servizio offerto agli utenti.

802.11k, Wi-Fi Radio Resource Management (RRM), mira a ottimizzare le reti Wi-Fi attraverso la gestione intelligente delle risorse radio, consente ai dispositivi Wi-Fi di individuare rapidamente i punti di accesso disponibili, valutare le loro capacità e prendere decisioni più intelligenti sul passaggio da un AP all’altro, fornisce informazioni aggiuntive sui punti di accesso disponibili, come la loro carica di traffico, la qualità del segnale e le capacità; permette agli AP di comunicare tra loro e coordinare la pianificazione del canale, cooperando per evitare interferenze e sovrapposizioni di canali e consente ai dispositivi Wi-Fi di raccogliere informazioni sulle metriche di rete, come la potenza del segnale, la latenza e la congestione.

Un’ulteriore tecnica di ottimizzazione del segnale è il Beamforming, che concentra il segnale Wi-Fi verso i dispositivi connessi, invece di distribuirlo uniformemente. Questa funzionalità è disabilitabile, sempre dall’app Deco, in caso di utilizzo di dispositivi più vecchi, per i quali comunque è consigliato, in caso di disconnessione, di provare a cancellare il profilo dalla rete Deco e provare a riconnetterli. È apprezzabile l’attenzione a indicare possibili soluzioni ai problemi che si possono verificare, direttamente nell’app, senza dover esplorare raccolte di knowledge base online.

Controllo parentale

Già nella modalità base è possibile configurare più profili associati a minori, ciascuno collegato a uno o più dispositivi. Per ciascun profilo è possibile filtrare il contenuto accessibile (siti per adulti, scommesse, comunicazione, social networking, download, giochi…), bloccare siti specifici, impostare fasce giornaliere (serali/notturne per esempio) in cui inibire l’accesso. La versione avanzata abilita l’impostazione di limiti di tempo di utilizzo e una più granulare definizione delle fasce orarie di accesso.

Sicurezza

Sono meno ricche le funzionalità di sicurezza disponibili gratuitamente, sempre soltanto in modalità router, che si limitano a un’analisi dell’aggiornamento del router e del port forwarding abilitato, potenziale elemento di rischio. Acquistando il pacchetto Security+, disponibile in prova per 30 giorni dall’attivazione e successivamente a 39,99 euro/anno si abilitano Protezione Web (blocco dell’accesso a siti dannosi), Prevenzione Intrusioni (identificazione di potenziali minacce e protezione della rete dagli attacchi) e Protezione IoT (isolamento dei dispositivi IoT da possibili attacchi hacker).

Priorità e privilegi

QoS (Quality of Service), nell’implementazione di TP-Link il sistema in prova, consente di dare priorità di accesso alla rete a dispositivi specifici per una durata impostata (Sempre, 1,2,3 o 4 ore). È sufficiente impostare la velocità massima della connessione Internet in download e in upload e scegliere i dispositivi a cui concedere la priorità. Non viene effettuata alcuna distinzione in base al tipo di traffico, funzionalità disponibile su dispositivi destinati a utenza business, ma in ambito domestico quest’opzione può evitare rischi di blocchi durante videochiamate quando altri utenti navigano o utilizzano servizi streaming

Your mileage may vary

Il tuo chilometraggio potrebbe variare, dicevano per tutelarsi da possibili contestazioni i produttori di auto che magnificavano i bassi consumi dei loro nuovi veicoli. Questo avvertimento vale anche riferendosi alle prestazioni di un sistema Wi-Fi, che – specialmente in ambienti eterogenei come le abitazioni – sono influenzate da un gran numero di fattori, fisici e ambientali. Muri, porte, mobili, ostacoli riducono l’ampiezza dell’area in cui il segnale Wi-Fi ha potenza sufficiente e quindi la velocità massima raggiungibile. Interferenze di altre reti Wi-Fi o di apparati elettrici possono ridurre in modo importante le prestazioni. Posizionare, per quanto possibile, gli access point riducendo al minimo gli ostacoli fisici fra loro aumenterà sicuramente le prestazioni. Per il secondo tipo di ostacoli entra in aiuto la funzionalità di Ottimizzazione Rete offerta dall’app deco, che identifica automaticamente eventuali interferenze riassegnando i canali utilizzati.

 

 

 

Abbiamo più volte misurato le prestazioni del sistema mesh, in varie posizioni e con diversi device. Anche nei punti più distanti da un access point, il transfer rate verso un iPhone 13 misurato con Speedtest non è mai sceso sotto i 470 Mbps, per superare i 750 Mbps in prossimità dell’unità principale.

 

Eccellente è anche la performance del backhaul basato su Wi-Fi 6E, che permette a un Mac non recentissimo posizionato in prossimità di un’unità remota di raggiungere i 942 Mbps (sia in Wi-Fi sia via Ethernet), al limite della velocità teorica (1 Gbps) a valle.

In sintesi

Le prestazioni sono eccellenti e più che adeguate a distribuire Wi-Fi alla massima velocità disponibile con una connessione in fibra a 1 Gbps. Questo è il limite imposto dalle porte Ethernet, che auspichiamo siano sostitute in prossimi aggiornamenti da porte a 2,5 Gbps o ancor meglio a 10 Gbps, comunque compatibili verso il basso. L’app Deco è di semplice utilizzo, separa adeguatamente le impostazioni più sofisticate da quelle di base ed è assai completa. Lo street price sotto i 400 euro per la versione con tre unità (300 euro con due) rende XE75 supercompetitivo nel mercato dei sistemi mesh ad alte prestazioni.

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