Home Test In prova: il nuovo tablet Huawei MatePad 11.5" con HarmonyOS

In prova: il nuovo tablet Huawei MatePad 11.5″ con HarmonyOS

Abbiamo provato per un paio di settimane, in anteprima rispetto all’uscita sul mercato per i lettori di 01net, il nuovo prodotto della serie MatePad di Huawei che esce oggi, e vi raccontiamo le nostre impressioni.

Il MatePad 11.5” nell’edizione 2023 è un tablet caratterizzato da un ampio schermo da 11,5 pollici e dal far girare il sistema operativo HarmonyOS 3.1, vero fattore differenziante rispetto alla concorrenza. È pensato per studenti e professionisti che desiderano lavorare in mobilità, ma anche per l’utilizzo in ambiente domestico come strumento di intrattenimento parte di un ecosistema di prodotti e servizi Huawei, il tutto con un prezzo di listino inferiore ai 300 euro.

L’abbiamo provato in abbinamento con la cover Huawei Smart Keyboard, capace di proteggerlo e allo stesso tempo dotata di una tastiera Bluetooth, separabile dal guscio e per questo molto pratica nella scrittura di testi come e-mail o documenti, così da poter sostituire per queste attività un computer portatile, seppur con qualche limitazione che descriveremo più avanti.

L’hardware

Il MatePad segue il design della linea a cui appartiene con un corpo Unibody metallico realizzato con un unico pezzo di alluminio, al quale è attaccato il display frontale; di colore grigio scuro, o Space Gray nella denominazione del produttore, fornisce una forte impressione di solidità mantenendo il peso del tablet sotto ai 500 grammi. La telecamera posteriore, da 13 megapixel, emerge di qualche millimetro come nella maggioranza dei prodotti simili e per questo inserire il tablet in una custodia che ne livelli la base è consigliato per evitare una non completa stabilità quanto lo si utilizza appoggiato sulla scrivania. Una seconda telecamera frontale è nascosta, insieme ai sensori che permettono lo sblocco biometrico del sistema, nella cornice dello schermo: questa incornicia in modo omogeneo la parte attiva dello schermo che arriva a coprire l’86% dello spazio frontale. Il display ha una frequenza di refresh che può arrivare fino a 120 Hz, ma generalmente più limitata per risparmiare energia; è dotato di una risoluzione di 2.200 x 1.440 pixel che definiscono un rapporto fra la base e l’altezza di 3:2, e offre una buona gamma di luminosità che però risulta limitata in condizione di sole forte.

L’audio viene emesso da quattro grate poste ai due lati del tablet tenuto orizzontalmente: all’ascolto risulta molto chiaro e cristallino, capace di rendere adeguatamente la stereofonia dei contenuti multimediali. La connessione a cuffie deve avvenire attraverso il Bluetooth, o mediante la porta USB-C, mancando uno slot dedicato specificatamente all’audio.

Huawei MatePad
Lo schermo del MatePad alla luce del sole forte risulta comunque fruibile.

Entrando in dettagli più tecnici, il modello provato monta un processore Qualcomm Snapdragon 7 Gen 1 con tecnologia a 4 nanometri, 6 GB di memoria RAM e 128 GB di spazio flash per lo storage delle applicazioni e dei documenti; supporta i più recenti standard di compatibilità Wi-Fi e Bluetooth grazie alle due antenne 2×2 MIMO con banda a 160 MHz. La batteria installata è da 7.700 mAh e supporta la ricarica rapida da 20 W; durante un nostro test nel quale abbiamo simulato un’intensa giornata lavorativa con Wi-Fi acceso e luminosità tenuta sempre al massimo, nella quale abbiamo navigato su Internet, consultato PDF, applicato filtri alle foto ed effettuato del rendering video, abbiamo totalizzato ben 8 ore ininterrotte prima di trovarci con solo il 20% della carica, con quindi un residuo sufficiente a terminare la giornata lavorativa; con un utilizzo meno intenso, la durata della carica ha potuto permetterci di utilizzare il tablet tutto il giorno senza la paura di rimanere senza energia.

Il sistema operativo

Il MatePad monta la versione 3.1 – l’ultima disponibile stabile al momento in cui scriviamo – di HarmonyOS, il sistema operativo proprietario di Huawei in sviluppo già dal 2016 ma uscito sul mercato per gli utenti di tablet e smartphone solo due anni fa. È un sistema operativo costruito su kernel Linux e Android AOSP, la versione open source del sistema di Google, fortemente personalizzata e integrata nell’ecosistema di servizi Huawei.

Huawei MatePad
La schermata principale del sistema operativo presenta le principali applicazioni e può essere arricchita con numerosi widget.

Per l’utente abituato al mondo Android è importante comprendere come HarmonyOS si differenzi rispetto a prodotti distribuiti a marchio Google Android: pur avendo un buon livello di compatibilità con le applicazioni costruite per il più diffuso sistema operativo, difetta delle librerie proprietarie di Google e dei Play Services; manca quindi il Play Store, manca tutta la suite di app di Google, e mancano alcuni servizi ben diffusi di terze parti come un’app nativa per Netflix.

Lo store dove è possibile cercare e installare nuove applicazioni e nuovi giochi è l’App Gallery che comprende un buon catalogo, seppur inferiore in quantità rispetto al Play Store; oltre alle app compilate nativamente per HarmonyOS, lo store trova app Android installabili tramite siti terzi ridistributori di file .apk e permette anche l’installazione in home screen di webapp, ovvero siti Internet pacchettizzati per potersi comportare come app native. Questo meccanismo permette di installare app anche non presenti nello store ufficiale e in molte occasioni offre un risultato ottimale. Alcune webapp (come Google Drive, assente in modalità app nativa) rendono difficile effettuare un utilizzo pratico in quanto, riconoscendo di essere su un dispositivo Android, richiedono di installare l’app nativa e limitano le funzionalità disponibili; tale limite può essere superato richiedendo la versione desktop, ma questa non sempre è adatta a un utilizzo touch.

Il sistema operativo è ricco di applicazioni preinstallate, dal client e-mail, il browser web, le app per i video, la musica ed i libri legate ai servizi di Huawei, la gestione dei file e molte altre. Abbiamo voluto provare la macchina fotografica usando l’app preinstallata per poter valutare sia la qualità delle lenti, sia i filtri applicabili: sono disponibili filtri bellezza in grado di ringiovanire e abbellire secondo uno standard forse un po’ troppo di plastica i volti ripresi, e al contempo sono presenti funzioni basate su intelligenza artificiale, relegate in una app separata lanciabile dalla macchina fotografica: questa permette di identificare prodotti e cercarli online, o effettuare traduzioni istantanee. Nelle foto in questo articolo potrete guardare alcune immagini per meglio valutare la qualità delle fotografie scattate.

Huawei MatePad
Fotografia di un paesaggio durante una giornata luminosa scattata direttamente con il MatePad 11.5”, senza filtri o ritocchi di alcun tipo.

Un’altra app che abbiamo avuto modo di apprezzare è Notes, capace di prendere appunti sfruttando le capacità del tablet nella scrittura e nel disegno a mano. Le note sono documenti complessi dove al testo possono venir allegati oggetti come immagini, disegni a mano e suoni, e sono sincronizzate sul cloud di Huawei, gratuito fino a 5 GB di spazio e perfetto per sincronizzare dati e conservarne copie di backup.

Huawei MatePad
Fotografia del particolare di un fiore a distanza ravvicinata, sfruttando lo zoom, scattata direttamente con il MatePad 11.5”, senza filtri o ritocchi di alcun tipo.

Un’ulteriore funzionalità molto importante di HarmonyOS è la possibilità di far interagire il MatePad con altri dispositivi compatibili con la tecnologia di Huawei così da poter creare un Super Device: questo permette di riprodurre ad esempio un video dal tablet verso lo schermo del televisore, con l’audio verso gli speaker intelligenti. I dispositivi accoppiabili al Super Device vengono mostrati nella schermata delle impostazioni in un radar dove si possono trascinare per collegarli, lasciando al sistema operativo la contrattazione delle caratteristiche in modo da ottimizzare l’esperienza dell’utente.

Huawei MatePad
Particolare ottenuto con il massimo dell’ingrandimento dello zoom digitale (10x), senza alcuna modifica all’immagine e senza effettuare crop o zoom successivi.

La Smart Keyboard

Insieme al MatePad abbiamo provato la Huawei Smart Keyboard, cover di protezione del tablet con tastiera Bluetooth incorporata. Una volta inserito il dispositivo nella custodia e completato il pairing, gestito in maniera completamente automatica da HarmonyOS, il tablet è già pronto per utilizzarla, con numerose scorciatoie di tasti specifiche come quella per ruotare fra le app aperte e tornare alla home screen. Il modello che abbiamo provato è dotato di layout UK, senza quindi le lettere accentate italiane: ad oggi non abbiamo informazioni certe sul rilascio di ulteriori versioni localizzate.

Huawei MatePad
La Smart Keyboard può essere sganciata dalla cover che custodisce il tablet per poter essere utilizzata a distanza.

L’accessorio comprende la cover protettiva e una tastiera che si ripiega sullo schermo proteggendolo: fino a settembre è possibile l’acquisto in bundle a soli 49,90 euro in aggiunta al prezzo di listino con in omaggio la penna capacitiva M-Pencil di 2°generazione.

La scrittura con la tastiera di Huawei è decisamente piacevole: la corsa dei tasti è di 1,5 mm mentre la dimensione è lievemente più piccola rispetto a quella dei pc tradizionali; i tasti intorno all’invio, cioè quelli relativi ai tasti simbolo, hanno una dimensione dimezzata rispetto agli altri. La ricarica della batteria interna avviene in modo trasparente quando la tastiera viene utilizzata in modalità laptop grazie a dei connettori presenti sul lato lungo del tablet; è inoltre possibile sganciarla dal tablet e mantenere la connessione per lavorare con lo schermo più distante.

Huawei MatePad
Questo è il livello di inclinazione che si può ottenere con la cover della Smart Keyboard: per come è progettato il prodotto, è l’unica posizione stabile.

La cover permette di tenere il tablet in posizione verticale lievemente piegata, con o senza la tastiera agganciata; tale posizione può essere ottenuta solo in modalità landscape, e non ci sono regolazioni dell’angolo di inclinazione.

Nello scrivere i testi in maniera predefinita entra in azione l’autocorrettore di HarmonyOS, sia che si usi la tastiera fisica o quella virtuale a schermo; la sua correzione è in genere molto presente, e ci è capitato spesso di trovare parole alle quali è stata rimossa l’ultima lettera o che sono state sostituite da altre con lo stesso inizio, in alcuni casi completamente differenti in termine di significato: come tutte le componenti software predittive richiede un certo tempo di addestramento, per la macchina così come per l’utente, in modo da poter apprezzare al massimo tale funzionalità, o di scegliere se disattivarla.

Una volta accoppiata la tastiera Smart Keyboard, HarmonyOS nasconde quella virtuale lasciando sempre la massima quantità di spazio a schermo per le app in uso; in qualche caso avremmo voluto poter attivare comunque la tastiera virtuale, ad esempio per inserire le accentate, cosa che abbiamo potuto fare disabilitando temporaneamente il Bluetooth e quindi il collegamento con la cover, o attivando l’opzione per la quale non viene rimossa la tastiera di sistema fino alla pressione del primo tasto.

Performance del MatePad di Huawei

In queste settimane nel quale abbiamo avuto il piacere di provare in anteprima il prodotto, abbiamo apprezzato il modo in cui il sistema è sempre pronto a rispondere in modo fluido e dinamico; la durata della batteria è buona e non siamo mai rimasti privi di carica durante la giornata, anche nei nostri test più intensi.

Lo schermo è piacevole alla vista, dotato di una buona risoluzione così come di ottima luminosità, per lo meno in assenza di luce diretta solare; il filtro di protezione per gli occhi, se attivato, desatura le immagini ma mantiene un’ottima fruizione almeno delle app per le quali non è fondamentale la fedeltà del colore, come foto e video.

Huawei MatePad
Con i temi si può personalizzare l’estetica del tablet, dallo sfondo alle icone delle principali app. Uno store dedicato presenta un’offerta ricca di temi gratuiti e a pagamento.

Abbiamo provato, oltre alle app preinstallate da Huawei, numerose app tipiche, tutte prese tramite lo store ufficiale: per precisa scelta, abbiamo preferito evitare i meccanismi che permettono di ottenere il Play Store e le sue app, non sempre accessibili al pubblico generalista e forieri di possibili problemi di sicurezza e licenza. Ci ha colpito, non positivamente, come con Prime Video non siamo riusciti a visualizzare fluidamente i film che abbiamo scelto, anche se scaricati in locale e a bassa qualità per diminuire ogni possibile problema di rete; con Disney Plus la visione è risultata invece fluida, seppure a una qualità non ottimale. L’impressione è che queste app non siano completamente ottimizzate per il tablet, e che un futuro aggiornamento dei loro produttori possa migliorare l’esperienza. Per dovere di cronaca, Netflix non è disponibile nell’App Gallery di Huawei al momento in cui scriviamo.

Tirando le somme, pensiamo che sia un ottimo prodotto per il prezzo al quale viene venduto, capace di permettere di effettuare lavoro in mobilità per professionisti o studenti che non dipendano dall’universo Google, ad esclusione dell’e-mail che risulta essere perfettamente integrata. In alternativa, può essere un ottimo centro di controllo casalingo nel caso si possiedano più dispositivi Huawei, quali smartphone, pc e televisore, in modo da poter sfruttare al meglio il Super Device e le capacità di interazione che l’ecosistema garantisce.

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