SAT semplificato senza troppe rinunce

LEM SAT 32Realizzare un impianto centralizzato per i canali SAT richiede l’uso di sistemi complessi come i multiswitch che sfruttano almeno quattro cavi di discesa per fornire agli utenti una completa trasparenza dei canali ricevibili. Là dove non possiamo far scorrere più cavi, si possono adottare sistemi “semplificati” riuscendo a distribuire, su un solo cavo di discesa, i principali canali italiani a tutti i condomini.

 

La distribuzione dei segnali SAT negli impianti condominiali richiede tipicamente l’uso di una linea di discesa formata da 4 cavi coassiali più uno per i segnali TV perché la banda di trasmissione di un satellite è più grande di ben quattro volte rispetto a quella disponibile sul cavo coassiale. Esiste tuttavia la possibilità di impiegare un solo cavo coassiale facendo in modo che nella banda disponibile si possano riorganizzare i transponder Sat per occupare tutta la banda disponibile realizzando un impianto IF-IF.

 

Conversione IF flessibile

Gli impianti IF si basano su un Centralino di testa che sfrutta la tecnica di “conversione IF-IF”. Il termine “conversione” indica l’operazione principale svolta dal centralino e che consiste nel traslare o spostare di frequenza un transponder. In termini più semplici la conversione sposta la frequenza originaria di un transponder satellitare su un valore più conveniente per la distribuzione che può essere più alto o più bassa di quella originaria, ma sempre compresa all’interno della banda IF-SAT (950 – 2150 MHz).

La necessità di convertire le frequenze, nasce dall’impossibilità di gestire transponder con diversa polarizzazione (verticale o orizzontale) e differente banda di appartenenza (bassa o alta) utilizzando un solo cavo di distribuzione.

La tecnica di conversione IF-IF non esegue processi di demodulazione dei programmi Sat ma effettua una semplice conversione di frequenza in modo trasparente, senza occuparsi del tipo di segnale trasmesso dal satellite e della qualità o quantità di programmi contenuti dal transponder. Il transponder da distribuire viene estratto dalla banda trasmessa dal satellite, filtrato e convertito su una frequenza più alta o più bassa secondo le necessità della distribuzione. Il processo di conversione non modifica la larghezza di banda del canale che rimane quella originaria, ma toglie la dipendenza dalla polarizzazione originaria (Verticale o Orizzontale). Si possono convertire singoli canali non adiacenti co-polari oppure adiacenti e non adiacenti contro polari.

 

Impianto if-if

 

Impianti IF-IF

L’impianto IF-IF è in sostanza un sistema di distribuzione che sfrutta cavi coassiali collegati con lo stesso tipo di schema impiegato per distribuire i canali TV. Ciò è possibile perché i transponder convertiti dalla centrale IF-IF sono affiancati tra loro così come quelli TV terrestri. Ciò rende possibile l’uso, nella rete di distribuzione di normali partitori (Splitter) e derivatori (Tap) a condizione che presentino una banda passante adeguata comprendente anche le frequenze IF-SAT. In altre parole tutti i dispositivi usati nella rete di distribuzione dovranno garantire una banda passante estesa fino a 2150 MHz.

 

Un esempio di applicazione

Partiamo dal caso in cui in un edificio sia già presente un impianto condominiale per la distribuzione dei segnali TV terrestri. Tale impianto, nella maggioranza dei casi, è costituito da una linea di discesa su cavo coassiale collegata ai piani a derivatori di segnale, a loro volta collegati alle prese degli utenti di ogni piano.

Si tratta di una tipologia d’impianto classica che ha sempre garantito un buon servizio ma che, per essere utilizzata con i segnali satellitari richiede alcuni interventi di adattamento.

Il primo intervento riguarda l’adeguamento della rete alle nuove frequenze satellitari più elevate rispetto a quelle dei canali TV terrestri. Ciò implica la sostituzione di tutti i componenti della rete: cavi coassiali, divisori di segnale, derivatori, prese tv.

Questa operazione è necessaria perché i vecchi componenti presentano una banda passante limitata alle frequenze UHF fino a 860 MHz e non sono in grado di garantire il passaggio della banda satellitare compresa tra 950 e 2150 MHz.

Da un punto di vista estetico l’operazione è perfettamente compatibile dato che non aggiunge nulla di esterno, ma rinnova solamente le parti già provviste di un loro alloggiamento incassato. Si possono incontrare difficoltà nello sfilare i vecchi cavi oppure nell’individuare qualche presa tv finita dietro a qualche armadio, ma si tratta di problemi facilmente superabili, a fronte dei vantaggi ottenuti con il rinnovamento dell’impianto.

 

Fino a 240 canali tv digitali

Una volta sostituiti i cavi e tutti gli altri componenti del vecchio impianto, è necessario installare un centralino a conversione IF in grado anche di miscelare i vecchi canali tv terrestri con i nuovi canali satellitari. Una caratteristica peculiare della rete mono-cavo è di presentare una banda limitata nella gamma delle frequenze satellitari. Precisamente si possono distribuire in rete un massimo di trenta, o poco più, transponder satellitari.

Tipicamente, su un transponder si possono trasmettere fino a 10 programmi tv ma per ottenere una migliore qualità è consigliabile non superare gli 8 programmi per transponder. Perciò, nei trenta transponder distribuiti nell’impianto condominiale possono sicuramente trovare spazio 240 programmi tv.

 

Spazio ai bouquet digitali Italiani

E’ necessario un ragionamento diverso se invece dei singoli programmi si considerano i bouquet digitali di programmi. Oggi in Italia sono ricevibili diversi bouquet Italiani e stranieri trasmessi da uno stesso satellite posto a 13° Est. Limitandoci ai bouquet italiani possiamo distinguere quelli dei maggiori broadcaster quali: RAI, Mediaset, Tivùsat, Sky. L’offerta totale, tra canali in chiaro e a pagamento supera i trenta transponder, per cui è necessaria una scelta dei canali da distribuire. Le centrali IF-IF attuali sono flessibili ossia incorporano almeno 30 singoli convertitori di frequenza, ognuno dei quali può trattare singolarmente un transponder indipendentemente dal fatto che diffonda canali in chiaro o a pagamento.

 

Spazio anche ad altri satelliti

Con l’introduzione dei recenti servizi Internet trasmessi via satellite è lecito chiedersi se in una rete condominiale come quella appena descritta sia possibile inserire anche i canali provenienti da altri satelliti. La risposta non può che essere affermativa. Esistono spazi liberi perché i trenta i transponder disponibili possono essere organizzati a piacimento. I canali potranno provenire da qualunque satellite, ovviamente allestendo un’altra antenna di ricezione, e potranno essere miscelati a quelli satellitari e quindi raggiungere le prese di utente.

 

Più prese SAT a disposizione

Grazie alla tecnica mono-cavo per ogni appartamento si potranno anche disporre di più prese TV/SAT non essendo più necessari i comandi di commutazione, 13-18 V e 0-22 kHz, utilizzati negli impianti con multiswitch. Possiamo, quindi, aggiungere ulteriori prese derivandole semplicemente da quelle esistenti, con l’aiuto di divisori o splitter. Si dovrà, in questo caso, tenere conto dei livelli di segnale disponibili considerando che uno splitter a due uscite introduce una perdita tipica di 4 dB. In alternativa, si può aggiungere la seconda presa in cascata con la prima, sostituendo questa con un modello passante in derivazione, valutando i livelli di segnale ottenibili con tale modifica, dato che le prese in derivazione introducono una perdita maggiore.

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