Home Smart Q&A Cavi coassiali per SAT e DTT: vediamoci chiaro

Cavi coassiali per SAT e DTT: vediamoci chiaro

Dieci domande (e risposte) sui cavi coassiali per i collegamenti tra antenna e Tv, parabola e decoder, presa a muro e Tv/decoder, switch DiSEqC, ecc. Quali scegliere in base alla lunghezza e al tipo di posa (interno, esterno, ecc.)? Quanto segnale “perdono”? Quali tecnologie impiegano? Avete qualche ulteriore dubbio? Scriveteci e i nostri esperti vi risponderanno.

A cosa serve il cavo coassiale?

Il cavo coassiale viene utilizzato per trasportare segnali elettrici, audio, video, digitali o RF a bassa potenza dall’unità ricevente o trasmittente (es.: antenna terrestre, radioamatoriale, LNB/parabola, ecc.) all’unità che ha il compito di riceverli ed elaborarli (es.: Tv, decoder, ecc.) oppure di trasmetterli (es.: ricetrasmettitore VHF/UHF da radioamatore).

Il cavo coassiale trova largo impiego non solo nell’antennistica ma anche in ambito audio/video (Hi-Fi, Home Theater, videosorveglianza, ecc.), musicale e nei collegamenti di rete LAN (vecchia alternativa al Cat.x/RJ45).

A seconda dell’ambito applicativo un cavo coassiale può avere differenti valori di impedenza, ad esempio 50 ohm per applicazioni audio e radio amatoriali e 75 ohm per la Tv terrestre, satellitare e la videosorveglianza.

Come è fatto?

Un cavo coassiale è composto da cinque elementi: conduttore centrale, dielettrico, nastro, treccia e guaina.

Cavo coassiale

Il conduttore centrale è il filo di rame (di norma rosso puro al 99%) sul quale viaggia il segnale. Maggiore è il suo diametro, minore sarà l’attenuazione ovvero la perdita di segnale in rapporto alla lunghezza del cavo.

Il dielettrico è solitamente composto da polietilene espanso che avvolge il conduttore centrale mantenendolo al centro durante la curvatura, ne determina l’impedenza caratteristica (es.: 75 ohm) e lo protegge da stress meccanici (es.: schiacciamenti), acqua e umidità.

La tecnologia Gas Injected, ormai impiegata in quasi tutti i cavi coassiali di media, buona e ottima qualità, consiste nell’iniettare gas negli alveoli del polietilene espanso per renderlo più omogeneo a tutto vantaggio dell’impedenza (che si mantiene stabile) e delle onde riflesse (ridotte al minimo).

Il nastro di alluminio o rame, spesso accoppiato con un strato di poliestere per evitare rotture durante le forti pieghe, ricopre interamente il dielettrico e rappresenta la schermatura più importante soprattutto alle alte frequenze (es.: banda satellitare 950-2150 MHz dopo la conversione dell’LNB).

La treccia è composta da sottili fili di rame, rappresenta la seconda schermatura per le basse frequenze e migliora la robustezza del cavo coassiale alle sollecitazioni meccaniche durante la messa in opera (infilaggio).

La guaina è la “pelle protettiva esterna” del cavo coassiale e viene realizzata in PVC (materiale morbido che migliora la flessibilità), polietilene (alta impermeabilità e resistenza agli agenti atmosferici) o materiale termoplastico LSZH – Low Smoke Zero Halogen (zero gas tossici e pochi fumi opachi in caso di incendio in luoghi ad elevato afflusso di persone).

I cavi coassiali sono tutti uguali?

Assolutamente no. I cavi coassiali si differenziano tra loro per il valore di impedenza (vedi sopra), la dimensione esterna (spessore – vedi sotto), i materiali e le tecnologie impiegati, il campo di applicazione, ecc.

Cavi coassiali Messi & Paoloni

Esistono in commercio cavi di fascia economica e di scarsa qualità con prestazioni elettriche modeste che svolgono la loro funzione solo in impianti ultra-semplici (es.: parabola da campeggio collegata ad un decoder distante pochi metri, collegamento Tv-presa antenna, ecc.).

Troviamo poi cavi di media qualità per impianti base dove il livello del segnale è eccellente e le poche interferenze non rappresentano un problema.

La soluzione migliore, in tutti i casi, è utilizzare cavi di fascia medio-alta con prestazioni elettriche avanzate, realizzati con materiali di buona/ottima qualità e tecnologie all’avanguardia per una ricezione televisiva ottimale anche in condizioni ambientali e climatiche critiche, a distanza di molti anni dall’installazione, ecc. Costano poco più di quelli di bassa-media qualità ma resistono meglio agli stress meccanici (durante il cablaggio).

Quali marchi consigliate?

Per evitare brutte sorprese e spreco di denaro consigliamo di valutare le proposte di aziende prestigiose come Messi & Paoloni, Cavel, Micro Tek, ITC Belden, IMC, Beta Cavi, Fracarro e Emme Esse.

Si tratta di aziende leader di mercato da molti anni, con sistemi produttivi all’avanguardia e reparti di ricerca e sviluppo in grado di trovare le giuste soluzioni a qualsiasi problema di installazione e distribuzione dei segnali. Il loro ventaglio di prodotti è talmente ampio da soddisfare qualsiasi esigenza e budget.

È meglio comprare un cavo coassiale già pronto con i suoi connettori oppure una matassa da tagliare su misura e intestare?

Impossibile stabilire quale delle due soluzioni sia la migliore in assoluto perché dipende dalla qualità dei materiali (cavo e connettori), dal tipo di cablaggio (interno, esterno, ecc.) e dalla lunghezza richiesta.

Un cavo coassiale auto-costruito a regola d’arte con materiali di buona/ottima qualità prodotti da aziende leader del mercato (vedi sopra) è sicuramente migliore di un cavo già pronto da pochi euro acquistato nel negozio cinese sotto casa.

Di contro, un cavo già pronto di un marchio affidabile (es.: Hama, Metronic, ecc.) garantisce prestazioni superiori rispetto ad uno auto-costruito senza le dovute accortezze utilizzando cavi e connettori di scarsa qualità o mal intestati.

Cavo SAT deleyCON pronto all’uso e disponibile in varie misure

Se i cavi già intestati con i connettori F (SAT) o IEC (DTT) sono adatti alle vostre esigenze, ad esempio per collegare la presa a muro al decoder (1-2 metri), rappresentano una soluzione semplice e rapida per sostituire il vecchio cavo antenna, sempre a patto di scegliere prodotti di qualità medio-alta.

Se la misura, invece, è fuori standard (es.: 5-10 metri e oltre) oppure quando è necessario collegare l’LNB della parabola sul balcone o sul tetto al decoder nel salotto, è meglio acquistare una matassa di cavo coassiale di buona/alta qualità, tagliarne una parte e intestarla con i connettori F come spiegato qui.

Voglio posizionare il cavo coassiale lungo lo stipite di una porta e dietro il battiscopa: quanto posso piegarlo?

Negli angoli dei muri, sopra porte o infissi non bisogna mai piegare il cavo a 90° in pochi centimetri (angolo secco) ma fargli fare una curva dolce e progressiva (anche fino a 90° e oltre). Una piega eccessiva compromette le caratteristiche elettriche del cavo (es.: impedenza) e danneggia la schermatura fino ad impedire la corretta ricezione dei segnali.

Credit: Messi & Paoloni

Le stesse indicazioni valgono anche per la posa all’interno di scatole di derivazione e prese a muro.

Ho visto su internet che esistono cavi di diverso spessore: come mai?

L’ampia offerta commerciale di cavi coassiali risponde ad esigenze di installazione e collegamento differenti.

Credit: Cavel

I cavi coassiali a sezione ridotta chiamati anche micro-coassiali (circa 3-5 mm misurati sulla guaina esterna) sono ideali per le tratte brevi (es.: 10-20 metri) perché l’attenuazione del segnale è maggiore per via del conduttore centrale più sottile. Sono anche più flessibili per facilitare la posa nelle canaline murate e la curvatura nelle scatole di derivazione/prese antenna.

I cavi di medio spessore (6-7 mm) sono più adatti alle lunghe tratte (oltre i 20 metri) perché “perdono” meno segnale di quelli più sottili. Tuttavia sono anche più rigidi e la posa in spazi ristretti (scatole derivazione, prese Tv a incasso, ecc.) è leggermente più complicata rispetto ai cavi coassiali sottili.

I cavi ad elevato spessore (7-8 mm) sono indicati per le tratte molto lunghe e per le installazioni in esterno grazie alla guaina esterna singola o doppia ad alta resistenza (vedi sotto) che rende però il cavo molto rigido.

Posso usare lo stesso cavo coassiale per le antenne sul tetto e per l’interno di casa?

Dipende dal cavo. La maggior parte dei cavi coassiali da interno può essere utilizzata anche in esterno, ad esempio per collegare le antenne terrestri al centralino di miscelazione e amplificazione sotto-tetto, l’LNB oppure il motore monocavo DiSEqC della parabola.

L’importante è che la tratta esposta alle intemperie sia di pochi metri (massimo 1-2) e protetta il più possibile. È probabile che dopo qualche anno la guaina del cavo inizi a fessurarsi e sia necessario ripararla (con nastro autoagglomerante come spiegato qui) oppure sostituire il tratto di cavo danneggiato.

Cavo da esterno a doppia guaina ITC-Belden SA30D

Per le lunghe tratte su tetti, balconi e facciate è preferibile invece utilizzare cavi espressamente progettati per ambienti esterni e interramento (es.: Cavel SAT703-2G e ITC-Belden SA30D), dotati di guaine speciali che resistono meglio e più a lungo alle intemperie e all’umidità. Purtroppo questi cavi sono spesso grossi (7-8 mm), rigidi e quindi difficili da posizionare all’interno di casa.

Posso usare lo stesso tipo di cavo coassiale per l’antenna terrestre e la parabola satellitare?

Certamente. Un cavo coassiale di media-buona qualità offre ormai prestazioni elettriche idonee per la ricezione terrestre e satellitare di qualsiasi segnale (DVB-T/T2, DVB-S/S2, HD, 4K, ecc.).

Vorrei portare i segnali Tv e SAT in giardino. Va bene un cavo qualsiasi oppure ne serve uno speciale?

Per la posa da interramento si utilizzano gli stessi cavi coassiali per installazioni esterne rispettando le indicazioni e i suggerimenti del produttore. È bene ricordare che questi cavi sono quasi sempre molto spessi (7-8 mm), rigidi e difficili da posizionare nelle scatole di derivazione (vedi sopra).

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