Test: Media Streamer Slingbox M1

Un dispositivo con cui generare una IPTV personalizzata utilizzando come sorgente un decoder satellitare un mediaplayer oppure un lettore DVD o Blu-ray. L’apparecchio trasforma in digitale i segnali audio e video analogici convertendoli in un flusso IP accessibile da PC, smartphone e tablet da ogni parte del mondo.ù

Slingmedia è un costruttore californiano divenuto famoso in tutto il mondo per aver concepito uno degli “scatolotti” più rivoluzionari del mercato audio/video, lo Slingbox. Questo prodotto infatti, è stato, uno dei primi a utilizzare la rete Internet per lo streaming personale di contenuti AV, generati da sorgenti esterne (DVD player, set-top-box, console videogiochi, Mediaplayer, ecc.) e da sintonizzatori TV interni (alcuni modelli americani integrano un tuner via cavo e/o satellite).
Dieci anni fa, la IPTV era appena nata, i servizi online come Roku, Netflix e Sky Online non esistevano ancora mentre YouTube muoveva i primi passi. Ora la situazione è di molto cambiata ma il fascino e l’utilità dello Slingbox sono rimasti sostanzialmente immutati. Il motivo è semplice: con questo dispositivo, chiunque può scegliere liberamente se trasmettere via Internet un canale televisivo, un video o un qualunque altro contenuto multimediale, impostare manualmente la qualità e la risoluzione dello streaming, controllare totalmente la sorgente come se l’avesse di fronte grazie al telecomando virtuale e, addirittura, abilitare il Timeshift in caso di necessità. Il tutto senza complicazioni e costi “extra”.
Volete accedere alla vostra libreria di video e film presente nell’hard disk collegato al Mediaplayer, al decoder o al lettore Blu-ray anche quando siete lontano da casa? Niente di più semplice. Volete guardare i canali di Tivùsat, un programma registrato sul PVR oppure le immagini di una telecamera di sorveglianza quando vi trovate in hotel a New York, a Rio o a Melbourne? Anche questo è possibile. Slimbox M1 oggi in prova è il modello più recente della gamma e ripropone le funzionalità più “cool” che hanno reso popolare questo interessante Media Streamer.
Piccolo e compatto, Slimbox M1 può trovare spazio ovunque, anche dietro al TV del salotto o dentro un mobile, è dotato di due ingressi AV per altrettante sorgenti, CVBS per i segnali a definizione standard e Component per quelli HD. Inoltre, presenta in dotazione l’IR Blaster, ossia il ripetitore di telecomando a filo per controllare agevolmente tutte le funzioni della sorgente, e integra un modulo Wi-Fi Dual Band per interfacciarsi a un qualsiasi Access Point Wi-Fi (modem/router wireless, extender, ecc.) senza bisogno del cablaggio Ethernet (comunque presente). Slimbox M1 non necessita di un proprio telecomando, è privo dei tasti d’accensione o spegnimento, si collega e configura in pochi minuti attraverso una procedura guidata semplice e intuitiva.

Pay tv “senza confini”
Slimbox M1 può essere utilizzato in molti modi diversi così da soddisfare ogni necessità, anche la più insolita e curiosa. Quello che sicuramente farà felici i telespettatori italiani è lo streaming dei canali pay-tv, free o criptati presenti nei bouquet Sky, Mediaset Premium e Tivùsat senza bisogno di app dedicate e servizi extra. Basta collegare il decoder allo Slimbox M1 con il cavo CVBS/audio in dotazione, configurare il telecomando virtuale (in grado di supportare alcune decine di modelli europei tra cui i nostri Skybox e alcuni Tivùbox come l’i-CAN 1110SH) e godersi lo spettacolo. Non è chiaro se la ritrasmissione dei segnali sulla rete IP sia considerata dagli operatori pay-tv una violazione delle regole che stabiliscono un “uso corretto” del servizio, anche se utilizzata solo dall’utente titolare dell’abbonamento. Quel che è certo, però, è che bisogna utilizzare il buon senso ed evitare qualunque abuso dal momento che lo streaming transita sui server di Slingmedia e i controlli delle autorità sempre possibili.

Meno di quindici minuti e la IPTV è servita
Installare lo Slingbox M1 è un’operazione semplice, veloce e alla portata di tutti. Innanzitutto è necessario collegarlo alla sorgente utilizzando il cavo Cinch AV in dotazione (giallo, bianco e rosso) oppure l’adattatore Scart con Cinch CVBS così da riutilizzare la presa Scart per il collegamento al TV. Slimbox M1 supporta in ingresso anche i segnali video Component fino alla risoluzione di 1080p, quindi in Full HD. Tuttavia, visto che i relativi cavi non sono in dotazione e che i decoder con questo tipo di uscite sono ormai merce rara, sono necessari i cavi idonei oppure un adattatore HDMI-Component. Considerando, però, che uno streaming video in HD consuma molta banda e può risultare poco fluido in certe occasioni, suggeriamo di iniziare con il collegamento “base” a definizione standard valutando un eventuale “upgrade” in HD in un secondo momento.
Naturalmente lo Slingbox M1 è anche dotato di uscite “passanti”, sempre CVBS e Component via Cinch, per continuare a utilizzare i dispositivi sorgente con TV e monitor in assenza di altri tipi di connessione (es. RGB Scart o HDMI).
Il passo successivo è il collegamento al modem/router ADSL utilizzando un normale cavo Ethernet (da preferire se il modem/router è a portata di mano) oppure il Wi-Fi integrato di tipo Dual Band (2,4 e 5 GHz). La connessione Ethernet non richiede alcuna configurazione mentre per il Wi-Fi si può scegliere manualmente la rete alla quale connettere lo streamer oppure affidarsi alla procedura automatica WPS (Wi-Fi Protected Setup).
Gli ultimi due collegamenti riguardano l’alimentatore e il ripetitore IR via filo utile allo Slingbox M1 per inviare alla sorgente i comandi ricevuti via IP dal telecomando virtuale presente nello Slingplayer, il software o la app che visualizza lo streaming.
A questo punto si procede a scaricare dal sito www.slingbox.com/m1setup il programma Slingplayer disponibile per PC (Windows, Mac), tablet o smartphone (iOS, Android, Windows 8/8.1), e dopo averlo lanciato seguire la procedura di installazione guidata.

Telecomando virtuale, grande comodità!
Tutte le versioni dello Slingplayer consentono di creare un account Sling, scegliere il proprio Paese, verificare la presenza in rete di uno o più Slingbox, associare a ciascuno un nome (es. M1 Salotto, M1 Studio, ecc.), aggiornare il firmware e configurarlo in base all’ingresso AV utilizzato e alla tipologia della sorgente (set-top-box, DVD, DVR, ecc.). Quest’ultima opzione è di fondamentale importanza per consentire l’impiego del telecomando virtuale e quindi ottenere il pieno controllo della sorgente anche da remoto. Lo Slingbox e lo Slingplayer sono prodotti “pensati” per gli Stati Uniti e, come tali, supportano principalmente i servizi e gli apparecchi presenti in questo mercato. Per questo motivo il ricco database dei codici telecomando comprende solo alcuni modelli di DVD/BD player e decoder commercializzati in Europa come Tivùbox i-Can 1110SH, Skybox e MySky HD. Nord Est, nuovo distributore ufficiale degli Slingbox per il nostro Paese, ha però chiesto e ottenuto di inserire nel database i codici dei “suoi” decoder più recenti come C-Tech One, Clarke-Tech HD 4100 Plus, Line@Tech California e Texas.
Per chi possiede un apparecchio non presente in elenco, l’unica speranza è trovare qualche suo “clone” oppure un modello simile compatibile, anche solo in parte, con i codici del telecomando originale. E’ anche possibile compilare e caricare un file .bin contenente i codici del telecomando che si desidera “emulare” seguendo le istruzioni riportate sui siti http://support-worldwide.slingbox.com/get/KB-1000320.html, www.hifi-remote.com/wiki/index.php?title=How_to_Create_Custom_Remote_Controls_and_use_them_on_your_Slingbox, www.hifi-remote.com/forums/dload.php?action=category&cat_id=87&sort_method=file_name&sort_order=ASC&sid=301e75e4e41a7f805898c38a0abc554b&start=200.

Slingplayer per Windows, tutto sotto controllo
Il programma Slingplayer per Windows e Mac rende possibile il  controllo della sorgente, lo streaming e altre opzioni. Il programma è gratuito ma contiene alcuni banner pubblicitari. Ai piedi della finestra video troviamo una barra comandi per regolare il formato video (zoom e rapporto d’aspetto), impostare la qualità dello streaming (auto, minimum, good, better, best, HD), la sorgente (CVBS o Component), visualizzare i dati tecnici dello streaming (capacità della banda e bitrate), abilitare i tasti freccia, OK e colorati per la gestione da remoto della sorgente, regolare il volume e cambiare canale (up/down o inserimento diretto del numero canale). Sempre in questa barra troviamo il tasto Play/Pausa dedicato alla funzione Timeshift per congelare lo streaming e riprenderlo successivamente dallo stesso punto, grazie alla registrazione in background sull’hard disk del PC.
Con il Timeshift attivo possiamo avanzare e retrocedere velocemente “cliccando” sulla barra della timeline per rivedere una scena appena trascorsa oppure riportarsi al punto “live”.
Sopra la finestra video troviamo i comandi per disconnettere lo Slingbox dalla rete, ampliare la finestra video (panoramica o full screen) e far apparire il telecomando virtuale con i tasti e i comandi di quello reale (o quasi). Sulla destra sono, invece, elencati i “settings”, cioé le impostazioni e le informazioni relative alla rete (Ethernet o Wi-Fi – indirizzo IP locale/WAN, porta, Mac Address), allo Slingbox (nome, modello, utente, versione firmware/hardware, data di attivazione, ecc.), allo Slingplayer (versione software/web app, plugin player e Wi-Fi), all’ingresso AV utilizzato e al tipo/modello della sorgente oltre ad alcune preferenze (auto-login, timeshift on/off, finestra sempre in primo piano, ecc.).

App per iOS, Android e Windows
Al momento della stesura dell’articolo, le versioni “mobile” dello Slingplayer per smartphone e tablet erano disponibili su App Store, Google Play e Windows Store solamente a pagamento. Le versioni per iPad e iPhone costavano 14,99 euro, quelle per Android 11,99 euro mentre quelle per Windows 8.1 e Phone 8 richiedevano un esborso di 14,89 euro. Dal 17 luglio sono disponibili anche le versioni gratuite che garantiscono un risparmio non indifferente se si possiedono più tablet e smartphone con sistemi operativi differenti.
La app Slingplayer ripropone le stesse funzionalità della versione Windows e Mac ma con un diverso layout grafico. Ai piedi dello schermo troviamo i tasti virtuali per l’accesso rapido alla lista dei canali preferiti e al telecomando virtuale (Digital Pad in sovrimpressione alle immagini televisive, tastierino numerico o tutti i comandi a scorrimento), la scorciatoia alla guida EPG (del decoder), lo swap tra gli ultimi due canali selezionati, l’impostazione della qualità video (auto, standard, HD o solo audio) e altre opzioni (ingresso AV attivo, formato immagine, rapporto d’aspetto, bitrate, esecuzione automatica, qualità video 3G/Wi-Fi, ecc.).
E’ inoltre possibile condividere lo streaming su Facebook e abilitare il Timeshift con tutte le funzioni di “contorno” (replay, spostamento rapido, ecc.). Lo zapping (canale Su/Giù) si effettua anche tramite “gesture” facendo scorrere il dito sullo schermo verso l’alto o il basso.

Streaming di elevata qualità, fluido e senza interruzioni
L’adozione del codec MPEG-4 AVC H.264 assicura uno streaming di elevata qualità, anche in Alta Definizione, capace di sfruttare adeguatamente la banda a disposizione. All’interno di una rete locale cablata o wireless (50-100 mbps), i risultati sono eccellenti, tanto da rendere lo Slingbox M1 un’ottima soluzione per chi intende seguire su tablet o smartphone un programma televisivo live, una registrazione o qualsiasi altro contenuto multimediale con immagini e suoni di alta qualità, grazie a un bitrate che arriva fino a 5-6 Mbps. Connessioni più lente, come ad esempio quelle Wi-Fi presenti in luoghi pubblici come bar, ristoranti, centri commerciali ed aeroporti, oppure le reti mobili LTE e 3G assicurano, comunque, risultati soddisfacenti grazie all’adattamento automatico del bitrate a seconda della banda disponibile. In tutti i casi, l’accesso è consentito a un solo “client” per volta (smartphone o tablet o PC). Lo streaming generato dallo Slingbox M1 è visibile anche sui televisori grazie alle piattaforme Smart TV e ai dispositivi Apple TV e Roku.
Riguardo alle connessioni mobili 3G e LTE occorre fare una precisazione importante. Lo streaming è uno dei servizi più “assetati” di banda e, nei casi peggiori, è facile esaurire nel giro di poche ore la quantità di banda settimanale o mensile offerta dal proprio gestore. Per ovviare al problema si può impostare sul tablet o lo smartphone il “contatore dati” integrato o disponibile su app apposite, ridurre al minimo la qualità dello streaming oppure appoggiarsi ad una rete Wi-Fi pubblica gratuita.

PER INFORMAZIONI
Nord Est
www.nordestsnc.com
Tel. 0421 210527

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