Home Smart Q&A Prese e connettori per impianti SAT e DTT: vediamoci chiaro

Prese e connettori per impianti SAT e DTT: vediamoci chiaro

Dieci domande (e risposte) sulle prese e i connettori da utilizzare negli impianti di ricezione e distribuzione terrestre e satellitare realizzati da professionisti e appassionati del fai-da-te. Avete qualche ulteriore dubbio? Scriveteci e i nostri esperti vi risponderanno.

Quali sono i connettori utilizzati negli impianti SAT e DTT?

Negli impianti di ricezione e distribuzione dei segnali SAT e DTT, ad esempio per collegare l’LNB della parabola alla presa SAT, le antenne terrestri al centralino Tv e quest’ultimo alle prese TV di casa in modo diretto o tramite partitori/derivatori, si utilizzano principalmente i connettori di tipo “F”.

Connettori F

Nelle prolunghe tra la presa a muro DTT e il televisore (o decoder DVB-T/T2 esterno) si utilizzano invece i connettori di tipo “IEC” (maschio/femmina).

Connettori IEC maschio-femmina

Come è fatto un connettore F?

Il connettore F di tipo “maschio” è costituito da un cilindro cavo che accoglie il cavo coassiale e da una ghiera circolare da avvitare sul corrispondente connettore F di tipo “femmina”.

Connettori F

All’interno della ghiera e tra questa e il cilindro cavo sono talvolta presenti uno o due anelli o-ring che assicurano la tenuta stagna a polvere, umidità e pioggia quando si utilizza il connettore F in ambienti esterni (es.: LNB, antenne terrestri, ecc.).

Il connettore F maschio non ha un “pin” (puntale) a vite o saldare come in altri connettori (es.: IEC): il contatto positivo con il connettore femmina avviene infatti utilizzando direttamente il polo caldo (anima centrale) del cavo coassiale. Questa soluzione migliora il contatto e mantiene costante l’impedenza (75 ohm) anche sulle frequenze più elevate come quelle satellitari (oltre i 1000 MHz).

Esiste un solo tipo di connettore F?

No. Esistono vari tipi di connettore F che, pur avendo la stessa forma e lo stesso sistema di aggancio meccanico (ghiera a vite), utilizzano differenti sistemi di fissaggio al cavo coassiale (ad avvitamento, compressione, crimpatura, pressione, ecc.).

I connettori F si differenziano anche per il diametro interno che varia in base allo spessore esterno del cavo coassiale utilizzato (mini-coassiale, coassiale normale o grande – clicca qui per le FAQ).

Come è fatto un connettore F ad avvitamento?

Il connettore F più diffuso in ambito fai-da-te è quello “ad avvitamento” perché la procedura di intestazione (fissaggio) al cavo coassiale è semplice e veloce. Rispetto al connettore F a crimpare (vedi sotto) richiede però una preparazione del cavo coassiale più lunga e delicata.

Connettori F ad avvitamento

La cavità interna di questo connettore F ha una filettatura che serve a far scorrere progressivamente la guaina del cavo coassiale sulla quale è stata avvolta la calza di schermatura, facendola ruotare fino alla fuoriuscita del polo caldo (anima del cavo) dal verso opposto di inserimento. La filettatura serve anche a trattenere il cavo coassiale nel connettore F limitando i danni da strappo e trazione. Per le istruzioni passo-passo cliccate qui.

Connettore F ad avvitamento intestato al cavo coassiale

Il connettore F ad avvitamento è tollerato nei collegamenti in ambienti interni e riparati (casa, sotto-tetto, ecc.) ma sconsigliato in quelli esterni in quanto poco resistente a pioggia, umidità, vibrazioni e trazioni meccaniche.

Come è fatto un connettore F a crimpare?

Il connettore F a crimpare è caldamente consigliato nelle installazioni professionali per la sua elevata resistenza a strappi, trazioni e vibrazioni, l’eccellente impermeabilità a polvere, umidità, pioggia, neve, ecc.

Connettori F a crimpare

La cavità interna di questo connettore F non ha una filettatura come in quello ad avvitamento poiché il cavo coassiale deve poter scorrere liberamente fino al suo completo inserimento. Le pareti del cilindro sono inoltre più sottili poiché il bloccaggio del cavo coassiale al suo interno avviene tramite lo schiacciamento controllato utilizzando una speciale pinza detta “crimpatrice”.

La procedura di intestazione è semplice e veloce come quella del connettore F ad avvitamento mentre quella di preparazione del cavo coassiale (taglio guaina, dielettrico e anima di rame) è addirittura più rapida. Tuttavia servono utensili speciali come la pinza crimpatrice e lo spelacavo coassiale ma anche altri strumenti e accessori utili che vi abbiamo illustrato in queste FAQ.

Pinza crimpatrice Draper 44053 per connettori F

Spelacavo coassiale Cavel

Con un po’ di manualità, pazienza e allenamento si può intestare un connettore F a crimpare in meno di 60 secondi. Per le istruzioni passo-passo cliccate qui.

Connettore F crimpato con pinza

Esistono altri tipi di connettore F?

. Oltre ai connettori F da avvitare o crimpare esistono quelli a compressione e a pressione (CaP).

Pinza e connettori F a compressione (credit: Cabelcon)

I connettori F a compressione sono professionali e affidabili quanto quelli a crimpare (tenuta stagna, conducibilità elettrica ottimale, elevata resistenza, ecc.) ma richiedono sempre una pinza dedicata e lo spelacavo coassiale. La procedura di intestazione è spiegata qui.

Televisione - Connettori
Connettore F a pressione (CaP)

I connettori F a pressione in materiale plastico sono molto più semplici di quelli metallici, economici ed anche riutilizzabili (riciclabili). Vengono spesso usati per i collegamenti a centralini Tv, multiswitch terrestri/satellitari, partitori e divisori installati in ambienti interni per le loro eccellenti performance elettriche.

Dopo aver avvitato il connettore F all’LNB o all’antenna terrestre devo proteggerlo con nastro isolante?

Non necessariamente. Il connettore F a crimpare o compressione ha già una buona resistenza meccanica agli strappi, alle trazioni e alle vibrazioni. Se installato in ambienti interni non richiede ulteriori protezioni mentre in esterni bastano gli appositi anelli o-ring in silicone (vedi sopra).

Il nastro isolante può essere utile per proteggere e isolare i connettori F da avvitare utilizzati in ambienti interni o esterni anche se, per questi ultimi, consigliamo caldamente i connettori F a crimpare o compressione.

Posso usare un connettore F al posto di quello IEC?

. Basta acquistare gli appositi adattatori F-IEC per ottenere gli stessi vantaggi dei connettori F (tenuta stagna, resistenza a strappi, trazioni, vibrazioni, ecc.) mantenendo la compatibilità e la praticità degli spinotti e delle prese IEC.

Adattatori F-IEC

Questi adattatori sono “pronti all’uso” (plug&play) e trasformano un connettore F maschio/femmina in uno spinotto oppure in una presa IEC, lineari (dritti) oppure angolari (a pipa – 90°) per limitare gli ingombri dietro a mobili e nelle zone di passaggio.

Come è fatto un connettore IEC?

Un connettore IEC è composto da un guscio metallico o staffa che imprigiona il cavo e la sua calza per ottenere il contatto elettrico di massa, un puntale pieno (maschio) o cavo (femmina) per il polo caldo da collegare all’anima di rame del cavo coassiale tramite morsetto o saldatura a stagno.

Elementi di un connettore IEC maschio

Esistono in commercio connettori IEC in metallo o plastica, dritti oppure angolari (a pipa), ecc. La preparazione è abbastanza veloce e richiede pochi utensili di uso comune come pinza, forbici e cacciaviti (anche saldatore e stagno per i connettori IEC con polo caldo a saldare).

È meglio usare un connettore IEC con morsetto a vite oppure a saldare?

Il connettore IEC con morsetto a vite (pin maschio o femmina) rende più semplice e veloce il collegamento al cavo coassiale (basta un cacciavite) ed assicura una migliore conducibilità elettrica.

Spinotti IEC con morsetto a vite

Il connettore IEC a saldare è un po’ più complicato e meno adatto al fai-da-te perché richiede strumenti aggiuntivi come il saldatore a stagno. Tuttavia è più resistente a strappi e vibrazioni rispetto al morsetto a vite.

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