Dodici domande (e risposte) sui motori da applicare alle parabole satellitari per ruotarle lungo la fascia di Clarke e ricevere decine di migliaia di canali stranieri con tanti contenuti interessanti, anche gratis e in HD. Avete qualche ulteriore dubbio? Leggete questo articolo di approfondimento oppure scriveteci e i nostri esperti vi risponderanno.
Come è fatto un motore per parabola?
Si tratta di un dispositivo elettrico dotato di rotore o pistone da applicare sulla parabola satellitare e permetterle di girare lungo la Fascia di Clarke così da “catturare” molti più satelliti (e quindi canali Tv/radio) rispetto ad una parabola fissa con uno o più LNB.
Quanti tipi di motore esistono?
Esistono due tipologie di motori per parabole: monocavo con rotore e a pistone.
I motori monocavo sono progettati per muovere le parabole di diametro piccolo-medio (da 40 a 120 cm) in modo semplice ed economico (vedi sotto). Sono leggeri (circa 3 kg), compatti e si adattano alla struttura originale della parabola fissa.
I motori a pistone sono invece indicati per le parabole più grandi (da 120 a oltre 300 cm) e pesanti. Sono più complicati da installare rispetto a quelli monocavo e richiedono strutture e cablaggi aggiuntivi (vedi sotto).
All’interno di queste due tipologie troviamo motori con caratteristiche e materiali differenti che incidono sulla loro affidabilità e durata, adatti solo a parabole leggere (es.: alluminio, fibra di vetro, ecc.) od anche pesanti (acciaio), con dotazioni extra come il display che indica la posizione in gradi, ecc.
Come è fatto un motore monocavo con rotore?
Il motore monocavo è composto da tre elementi principali: il corpo metallico che ospita al suo interno l’elettronica, il motorino e gli ingranaggi, il perno mobile sul quale si fissa l’antenna parabolica tramite il suo sostegno originale, la staffa di supporto per il fissaggio al palo.
Sul corpo si trovano i connettori antenna F per il collegamento all’LNB ed al decoder/Tv (tramite cavo coassiale), una o più spie led che forniscono informazioni sul funzionamento del motore (tensione presente/standby, reset, limiti meccanici raggiunti, ecc.) e due tasti (EST/OVEST) che fanno ruotare manualmente il perno del motore nelle due direzioni durante l’installazione e la manutenzione.
Alla base del perno motore è presente una scala graduata che indica la posizione dello stesso perno nel suo arco di rotazione, ad esempio 160° (da 80° est a 80° ovest rispetto al sud polare). Su alcuni modelli la posizione viene riportata anche da un display led.
Come è fatto un motore a pistone?
Il motore a pistone è composto da un motoriduttore (motorino elettrico con ingranaggi – a destra nella foto sotto) e da uno stelo che si allunga e accorcia spingendo e tirando la parabola per farla ruotare verso est-ovest. Si monta in posizione orizzontale dietro la parabola e richiede un adattatore aggiuntivo chiamato Polarmount (vedi sotto).
L’escursione dello stelo si misura in pollici (es.: 18”, 24”, 36”, ecc.): non indica l’arco di copertura (sempre limitato a circa 100 gradi) ma il diametro e il peso della parabola che può spostare.
Gli attuatori a pistone da 18” sono adatti alle parabole da 120 a 180 cm non particolarmente pesanti, quelli da 24” per parabole di diametro compreso tra 150 e 240 cm mentre quelli da 36” sono indicati per le antenne oltre i 2 metri e mezzo.
Per funzionare richiede una tensione di 24-36 volt e i comandi di movimento est-ovest forniti da un posizionatore (vedi sotto).
Cos’è il posizionatore?
Il posizionatore d’antenna è un apparecchio elettronico che, grazie ad un cavo a 4 fili, fornisce ai motori a pistone (non a quelli monocavo) la tensione di alimentazione (24-36 Vcc). Inoltre rileva, grazie a un sensore magnetico o ottico, la posizione del motore per conoscere verso quale slot orbitale è puntata la parabola (es.: 16° Est).
I moderni posizionatori supportano i comandi DiSEqC 1.2 (vedi sotto) per gestire il motore come se fosse di tipo monocavo. Il funzionamento è quindi totalmente trasparente rispetto al ricevitore/Tv e non è necessaria alcuna programmazione speciale. L’impostazione del tipo di impianto avviene infatti direttamente nel menu OSD del decoder/Tv dove basta selezionare le stesse voci e opzioni di un motore monocavo (vedi sotto).
Cos’è il Polarmount?
Il Polarmount (montaggio polare) è una struttura meccanica da fissare al palo, alla parabola e al motore a pistone per permetterle di seguire l’arco della Fascia di Clarke.
Questa struttura imposta automaticamente l’angolo di elevazione a seconda della posizione orbitale e quello di declinazione che regola la curvatura dell’arco (più o meno schiacciato) così da ottimizzare il puntamento della parabola verso i satelliti in orbita. Il Polarmount non è richiesto nei rotori monocavo in quanto già integrato nel motore.
Per una parabola offset da 90-100 cm è meglio un rotore monocavo oppure a pistone?
È preferibile utilizzare un motore monocavo di alta qualità, in grado di reggere il peso dell’antenna (da verificare nelle specifiche tecniche) e coprire un arco più ampio rispetto al motore a pistone.
La scelta è dettata anche dalla facilità di installazione (non richiede posizionatore né strutture aggiuntive come il Polarmount) e dall’assenza di cablaggi aggiuntivi (vedi sotto).
Di quanti gradi può ruotare una parabola motorizzata?
Indicativamente una parabola motorizzata può ruotare lungo la Fascia di Clarke in un arco compreso tra 100° (con motore a pistone) e 150°-160° (rotore monocavo). In questa porzione della Fascia di Clarke si trovano gran parte dei satelliti visibili alle varie latitudini, differenti a seconda che ci si trovi in Europa, Asia, Americhe, ecc.
Cosa serve per comandare il motore e lo spostamento della parabola?
Per controllare il movimento di parabola motorizzata basta avere un decoder/Tv compatibile (se si usa un motore monocavo) oppure un posizionatore d’antenna (con motore a pistone – vedi sopra).
Nel caso del motore monocavo i comandi di rotazione e i dati di posizionamento viaggiano sullo stesso cavo coassiale che trasporta il segnale satellitare dalla parabola (LNB) al decoder/Tv (no cavi aggiuntivi) ma con un percorso inverso. Ciò non crea conflitti o interferenze perché le “corsie di marcia” sono separate.
Dopo aver abbinato il decoder/Tv al motore monocavo (o al posizionatore) e associato le singole posizioni orbitali (es.: 19,2° Est, 1° Ovest, ecc.) ai satelliti memorizzati (es.: Astra, Intelsat, ecc.) basta effettuare una ricerca automatica (normale, blind scan, ecc.) ed infine selezionare un qualsiasi canale per muovere automaticamente la parabola verso il satellite che lo trasmette.
Cosa sono il DiSEqC 1.2 e l’USALS?
Si tratta di due tecnologie che hanno reso possibile la nascita dei rotori monocavo semplificando la motorizzazione delle parabole.
DiSEqC 1.2 è un protocollo di comunicazione creato dall’operatore satellitare Eutelsat per far dialogare il ricevitore con il motore attraverso regole prestabilite utilizzando lo stesso cavo coassiale che trasporta il segnale satellitare.
L’USALS è invece un software progettato dall’azienda italiana Stab, installato in molti decoder, Tv e motori per calcolare automaticamente le posizioni dei satelliti attraverso le coordinate geografiche del luogo di installazione, semplificando così il puntamento della parabola e l’installazione del motore.
Grazie a USALS basta inserire i valori di latitudine/longitudine del luogo e memorizzare un solo satellite (come Hotbird) per consentire al motore di ricavare automaticamente tutte le altre posizioni satellitari visibili.
Con il mio nuovo Smart TV 4K con ricevitore satellitare posso comandare un motore?
Probabilmente sì. Quasi tutti gli Smart TV in vendita da alcuni anni (il 99,9% dei modelli 2021…2024) e dotati di ricevitore satellitare sono compatibili sia con le parabole fisse (Mono-Feed, Dual-Feed, Multi-Feed) sia con quelle motorizzate con rotori monocavo funzionanti con le tecnologie DiSEqC 1.2 e USALS (vedi sopra).
Il motore sulla parabola permette di vedere meglio i canali satellitari?
No. Il rotore monocavo e il motore a pistone permettono di ricevere gli stessi satelliti con la stessa potenza e qualità che si ottengono puntando manualmente la parabola fissa verso quelle posizioni orbitali.
Tutto dipende quindi dalla potenza al suolo (in gergo “EIRP”) generata dai satelliti, che varia a seconda delle zone geografiche (vedi “footprint”) e richiede parabole con diametro adeguato. Ciò che conta, quindi, è il diametro della parabola e non il fatto che sia fissa oppure motorizzata.