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Centralini Tv Minimaster: larga banda, autoalimentati e 5G Ready

Con il passaggio al nuovo digitale terrestre anche gli impianti di ricezione devono essere controllati e, se necessario, adeguati o sostituiti. Oltre all’antenna è necessario prestare attenzione anche al centralino Tv per verificare se è ancora perfettamente funzionante e capace di filtrare i segnali 5G che ora occupano la banda UHF 700 MHz. Ecco la soluzione Minimaster di Emme Esse: sei centralini Tv autoalimentati per una, due o tre antenne VHF-UHF, compatti e dotati di filtro 5G per impianti televisivi di piccole e medie dimensioni.

Sono trascorsi quasi sei mesi dallo spegnimento della banda televisiva UHF 700 MHz (canali 49…60) che gli operatori telefonici hanno rilevato per i servizi 5G.

Gli standard televisivi non sono cambiati, cioè i canali trasmettono ancora in DVB-T (in attesa di passare presto al DVB-T2), ma la riduzione della banda a disposizione degli operatori televisivi in seguito al secondo dividendo digitale è stata molto consistente e ha costretto Rai, Mediaset e gli altri broadcaster nazionali e locali a riorganizzare i propri mux.

Riorganizzazione della banda UHF televisiva dopo il secondo dividendo digitale

Se a questo aggiungiamo le potenziali interferenze che i servizi 5G possono causare agli ultimi canali della nuova banda UHF (intorno ai 600 MHz – canali 47-48), è facile comprende l’importanza di un controllo approfondito all’impianto di ricezione DTT per verificarne lo stato complessivo, il corretto orientamento delle antenne, le prestazioni elettriche (cioè la capacità di ricevere, miscelare e amplificare i segnali) e la resistenza alle interferenze.

Perché il centralino Tv è così importante

Oltre alle antenne sul tetto, argomento di cui ci siamo già occupati più volte nei nostri articoli (in particolare qui, qui e qui), è fondamentale controllare il corretto funzionamento del centralino Tv.

Se l’antenna (o le antenne) da tetto si possono equiparare agli “occhi” di un organismo, considerato che il loro compito è quello di vedere e catturare le onde elettromagnetiche dei segnali televisivi, analogamente il centralino Tv si può definire il “cervello” che analizza questi segnali, li discrimina e li rende disponibili alle prese Tv di casa nelle migliori condizioni possibili.

Troppo spesso, invece, il centralino Tv viene considerato un elemento secondario che deve solo “mettere insieme” i segnali delle antenne e amplificarli. In realtà il suo compito è molto più complesso perché dalla miscelazione e dall’amplificazione dei segnali dipende la qualità della ricezione televisiva.

Circuiti elettronici ormai obsoleti, magari concepiti nell’era analogica, non sono più capaci di svolgere bene il loro compito con i segnali digitali, gli standard di nuova generazione il DVB-T2 e in condizioni difficili causate dalle interferenze del 5G.

Al di là della questione obsolescenza, è bene ricordare che i centralini Tv, così come le antenne, sono soggetti a invecchiamento (fisico e tecnologico) perché rimangono accesi 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno subendo sbalzi e picchi di tensione, sia sulla rete elettrica che dalle antenne (es.: fulmini).

I centralini Tv da palo sono anche a contatto con sole, pioggia, umidità, nebbia e devono supportare forti sbalzi di temperatura (da oltre 50 gradi d’estate ai -10° d’inverno) che inevitabilmente ne accelerano l’invecchiamento.

Per tutti questi motivi, in occasione di cambiamenti importanti come il refarming della banda UHF 700 MHz e il passaggio al DVB-T2 HEVC Main 10 è meglio sottoporre il centralino Tv ad un controllo visivo e strumentale, da voi stessi o dal vostro antennista di fiducia.

Se il centralino Tv ed eventualmente anche l’antenna non dovessero più soddisfare i requisiti minimi per la ricezione dei mux DTT attuali e futuri, è necessario procedere con la sostituzione dei componenti non più idonei.

Per quanto riguarda i centralini Tv, prima di procedere alla sostituzione vi consigliamo di leggere attentamente questo articolo guida e le nostre FAQ, valutando tutte le possibili soluzioni tra cui anche i nuovi Minimaster di Emme Esse che rappresentano la soluzione ideale (e senza compromessi) per impianti Tv di piccole e medie dimensioni.

Emme Esse Minimaster: centralini Tv compatti e autoalimentati

Elemento peculiare dei nuovi centralini Tv Minimaster di Emme Esse sono le dimensioni: gli ingegneri del reparto di ricerca e sviluppo dell’azienda bresciana sono riusciti a concentrare i componenti elettronici e le prese F in poco spazio, integrando anche un alimentatore di rete (220Vac) così da renderli completamente autonomi.

Il guscio esterno, realizzato in plastica bianca antiurto, misura infatti solo 130x80x40 mm così da consentire il montaggio del centralino Tv a muro o colonna portante (in solai, sottotetti, ecc.), all’interno di cassette di derivazione stagne (anche su muri esterni possibilmente al riparo dalla pioggia), di armadi o vani tecnici.

Tutti gli amplificatori Minimaster sono dotati di sportellino per proteggere il pannello di regolazione e controllo da pioggia e sporcizia ma anche per evitare di toccare involontariamente i trimmer di guadagno (vedi sotto) durante il posizionamento dei cavi coassiali all’interno della cassetta di derivazione.

Fino a tre ingressi per antenne VHF e UHF indipendenti

La gamma Minimaster comprende sei modelli che si differenziano per il numero di ingressi VHF e UHF (1, 2 o 3) e il guadagno (regolabile da 0 a 20 dB).

I modelli 82762G e 82772G sono adatti per impianti di ricezione “base” con una sola antenna UHF o combo UHF+VHF grazie al singolo ingresso ( VHF III+UHF) con guadagno di 23 dB (82762G) o 34 dB (82772G).

Nei modelli 82758G e 82778G troviamo invece due ingressi separati per antenne VHF (sempre in banda III) e UHF, anche se orientate verso due diverse direzioni, sempre con guadagno di 23/34 dB (82758G/82778G).

Schema di impianto con centralini Tv Minimaster 82758G/82778G (2 ingressi)

Se la vostra zona è servita da tre diversi ripetitori posizionati in altrettante direzioni avrete probabilmente bisogno di tre antenne (1 VHF e 2 UHF) collegate ai centralini Minimaster 82759G (con guadagno di 23 dB) o 82779G (34 dB) attraverso i tre ingressi indipendenti (VHF III, UHF e UHF).

Filtro 5G e livello di uscita fino a 118 dBμV

Tutti i centralini Minimaster sono dotati di uscita singola con livello massimo di 118 dBμV (frequenze digitali) per supportare numerose derivazioni e partizioni allo scopo di raggiungere decine e decine di prese utente.

Grazie al guadagno massimo fino a 34 dB è possibile utilizzare questi amplificatori anche in presenza di segnali abbastanza elevati senza intermodulazioni.

Altre caratteristiche elettriche comuni a tutti i modelli sono la figura di rumore contenuta in soli 5 dB, la regolazione del guadagno con trimmer (0…20 dB) e il filtro 5G che, come abbiamo spiegato sopra, serve ad abbattere i segnali mobili ospitati nell’intervallo 694-790 MHz (servizi 5G di Tim, Vodafone e Iliad in banda N28) e preservare la qualità delle immagini televisive.

Il filtro è stato progettato per non intaccare l’ultimo canale ancora attivo nella banda UHF televisiva (48) e intervenire rapidamente ed efficacemente dal 49 in poi. In questo modo non compromette in alcun modo la ricezione dei mux DTT trasmessi a 690 MHz ma abbatte tutte le portanti 5G a partire da 694 MHz.

La cancellazione delle eventuali interferenze dei servizi 5G nei confronti degli ultimi canali televisivi in banda UHF 600 MHz può essere ulteriormente “rafforzata” con l’impiego di antenne già progettate e tarate per la nuova banda UHF (470-690 MHz) come quelle di Emme Esse che vi abbiamo presentato in questo articolo.

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